Aumenta il consumo di queste bevande anche fra i giovanissimi. E l’abuso influisce non soltanto sul rischio di malattie metaboliche ma può interferire anche con il sistema nervoso
Gli energy drink, bevande reintegratrici di sali e vitamine, secondo l’ultimo rapporto Istat sono entrati a far parte del paniere degli italiani: ne fanno uso soprattutto i giovani tra i 18 e i 35 anni, ma il loro consumo è in rapido aumento - salito al 60% - anche fra gli adolescenti. Sotto accusa l’elevato quantitativo di caffeina e guarana, responsabile di importanti effetti collaterali.
LA BEVANDA – Sono passati di moda i succhi di frutta, oggi a farla da padrone sono i ‘reintegratori energetici’. Bevuti indistintamente da adulti e giovani, come una qualsiasi altra bevanda analcolica, ignari dei rischi che corrono se il quantitativo ingerito è superiore a una lattina. «I livelli di caffeina contenuti in una confezione o in una bottiglia di energy drink - spiega Giovanni Corsello, Presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip) e Ordinario di Pediatria all’Università di Palermo - possono variare da circa 80 a più di 500 milligrammi (mg). Valori che sono al limite per gli adulti, la cui dose giornaliera di caffeina non deve eccedere i 400 mg, ma assolutamente nociva per i giovani dove i livelli si abbassano a 100 mg». Negli Stati Uniti, l’abuso di energy drink ha raddoppiato il numero di ricoveri al pronto soccorso: secondo il rapporto dell’agenzia governativa Substance Abuse and Mental Health Service Administration (Samhsa), che ha lanciato l’allarme, sono passati nell’arco di quattro anni da diecimila a più di ventimila. «Gli effetti sull’organismo prodotti dalla bevanda – continua Corsello – comprendono insonnia, nervosismo, mal di testa, tachicardia e sensazione di battito cardiaco accelerato fino alle convulsioni nei casi più seri».
I RISCHI – Non è solo la minore soglia di tolleranza alla caffeina dei giovani a preoccupare. Si sottovalutano anche i luoghi e le modalità con cui consumano la bevanda. «Specie se bevuti di sera, gli energy drink a base di glucosio, carnitina o taurina – dichiara ancora il Presidente della Sip – possono alterare la percezione della stanchezza ed esporre ad un rischio maggiore di colpo di sonno e dall’altro contrastare la sensazione di affaticamento. Ecco perché molti giovani li scelgono durante le notti passate a studiare prima degli esami o per tirare tardi in discoteca». Ma il rischio aumenta notevolmente se vengono mescolati ad alcolici. «Le sostanze stimolanti – conclude Corsello – mascherano l’effetto depressivo dell’alcol e portano a non accorgersi del grado di ebbrezza, invitando ad una ulteriore assunzione e abuso di alcol». Un circolo vizioso, insomma.
PREVENZIONE – Contrastare la diffusione di energy drink, specie di quelli alcolici acquistabili anche on-line, fra le fasce di popolazione più deboli, quelle degli adolescenti: è questo l’appello da parte del Comitato Nazionale per la sicurezza alimentare che ricorda che, ricchi di zucchero, le bevande energy favoriscono anche l’obesità giovanile.