Il tamoxifene è essenziale nella cura del tumore al seno ma può avere effetti collaterali. Ecco come gestirli e quando valutare alternative

Buongiorno, sono stata operata di recente per un tumore al seno. L'oncologo che mi segue mi ha detto di fare la radioterapia e di assumere il tamoxifene. Ho problemi circolatori agli arti inferiori, ho corretto la miopia con l'intervento e soffro da anni di cefalea con aurea. Ho letto che le controindicazioni di questo farmaco sono alta ritenzione di liquidi, problemi alla vista e cefalea. Ci sono altri farmaci senza questi effetti collaterali che a me fanno una gran paura? Francesca (domanda pervenuta tramite il form L’esperto risponde)
Risponde il dottor Dario Trapani, Sviluppo Nuovi Farmaci per terapie innovative presso l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano.
Cara signora, il tamoxifene è un farmaco fondamentale nella cura del tumore della mammella, con un’esperienza clinica consolidata da diversi decenni, che ne ha dimostrato sia la sicurezza che l’efficacia. Tuttavia, il tamoxifene presenta alcune controindicazioni che devono essere attentamente valutate nella scelta terapeutica e può causare effetti collaterali, come lei ha notato.
Ad esempio, in relazione ai disturbi circolatori degli arti inferiori, se in passato ha avuto episodi di trombosi (coaguli nelle vene delle gambe), l’opzione del tamoxifene va rivalutata nel bilancio rischio-beneficio. In tal caso, è fondamentale confrontarsi con l’oncologo. Se invece i problemi circolatori sono legati alla presenza di varici venose (‘vene varicose’) alle gambe, ma non ha mai avuto una trombosi venosa, in genere queste non rappresentano una controindicazione al farmaco.
Le consiglierei di ottimizzare la gestione dei sintomi legati alla difficoltà circolatoria causata dalle varici, mantenendosi fisicamente attiva e utilizzando creme flebotoniche e rinfrescanti (può chiedere consiglio in farmacia). Inoltre, potrebbe valutare con il suo medico curante l’opportunità di indossare calze elastiche a compressione graduale. Se dovessero comparire dolore, sensazione di calore, gonfiore a una gamba o un dolore toracico improvviso, informi immediatamente l'oncologo, poiché potrebbero essere segnali di una trombosi.
Per la miopia e la sua correzione chirurgica, in genere non vi sono controindicazioni, e gli effetti collaterali del tamoxifene a questo livello sono rari. Per quanto riguarda la cefalea, i dati in letteratura sono contrastanti. In passato, il tamoxifene è stato sperimentato come trattamento per le emicranie, comprese quelle con aura legate al ciclo mestruale. Tuttavia, sono stati anche riportati casi di insorgenza di emicrania in associazione all’uso del farmaco. In generale, il tamoxifene può influenzare le caratteristiche della cefalea, modificandone la frequenza e l'intensità. Le suggerisco di annotare gli episodi di emicrania con aura durante il trattamento con tamoxifene, per valutare se vi sia un effettivo peggioramento o miglioramento. Se i sintomi peggiorano, potrebbe essere utile una visita presso un centro cefalee per valutare l’eventuale necessità di una terapia preventiva.
Se, invece, le emicranie diventano frequenti e difficili da tollerare, può discutere con l'oncologo la possibilità di modificare il trattamento. Esistono infatti alternative al tamoxifene, come gli "inibitori dell'aromatasi", farmaci che riducono i livelli di estrogeni. Tuttavia, l’uso di questi farmaci deve essere concordato con l’oncologo, poiché hanno un diverso profilo di tollerabilità e sono prescritti principalmente per specifiche indicazioni cliniche. Per quanto riguarda possibili strategie per migliorare i sintomi e mitigare gli effetti collaterali del tamoxifene, esistono alcuni integratori che sembrano alleviare diversi disturbi senza interferire con la terapia endocrina. Una soluzione semplice potrebbe essere l’assunzione di un integratore da banco a base di magnesio. Insieme al suo oncologo, potrà valutare di volta in volta altri prodotti più specifici, in base ai sintomi.
Se le emicranie si manifestano in concomitanza con una sensazione di calore al viso e sudorazione, simile alle vampate di calore, potrebbe provare uno spray rinfrescante a base di mentolo e menta piperita, comunemente utilizzato per contrastare le vampate menopausali. Ne esistono diversi in commercio. Prima di assumere o applicare qualsiasi prodotto, si assicuri di non avere allergie e ne discuta con il suo oncologo. Inoltre, esistono approcci integrativi che potrebbero offrirle beneficio. In particolare, l’agopuntura ha dimostrato, attraverso numerosi studi, di alleviare molti dei sintomi associati alla terapia con tamoxifene.
Sostieni la ricerca, sostieni la vita. Dona ora per la ricerca contro i tumori femminili