Compie 10 anni il Comitato Testamento Solidale, di cui fa parte anche Fondazione Veronesi. Un’indagine rivela che aumenta il numero di quanti destinano una parte dei loro averi per cause solidali, come la ricerca scientifica
Lasciare nel proprio testamento qualcosa a favore di bambini che non hanno cibo, salute, istruzione, alle persone con disabilità, alla ricerca scientifica per sconfiggere sempre più malattie, a chi è impegnato a favore dell’ambiente e lavora per il futuro. Ecco un lascito solidale. Esiste dal 2013 un Comitato Testamento Solidale costituito da organizzazioni non profit. Furono sei 10 anni fa a mobilitarsi, sono oggi 28 a farne parte, tra cui Fondazione Veronesi. In occasione del decennale è stata commissionata una ricerca su La percezione dei cambiamenti degli ultimi 10 anni e l’orientamento verso le donazioni e i lasciti solidali realizzata da Walden Lab-Eumetra su un campione rappresentativo di italiani di età superiore ai 25 anni.
PER 4 ITALIANI SU 10 IL MONDO È PEGGIORATO
Concentrandoci soprattutto sulla seconda parte dell’indagine, va comunque registrato che più di 4 italiani su 10 pensano che nell’ultimo decennio il mondo sia diventato un posto peggiore in cui vivere, Italia compresa. In questo scenario disincantato, il Terzo Settore, quello del volontariato e della solidarietà, è l’unico soggetto che la maggioranza degli italiani (quasi due terzi) vede concretamente impegnato nella costruzione di una società migliore. L’impegno civile (ambientale, sociale, culturale) è riconosciuto da una larghissima maggioranza come fattore decisivo nella costruzione di una società migliore, ma gli italiani pensano che per migliorare il mondo serva anche la solidarietà: dando sostegno a una buona causa.
PER 6 SU 10 IL NON PROFIT HA MIGLIORATO LA SOCIETÀ
Gli italiani promuovono inequivocabilmente il Terzo Settore: sono le organizzazioni Non Profit, per il 63%, ad aver fatto di più per rendere migliore la nostra società. E spunta qui il tema della donazione: serve dare sostegno a una buona causa tramite il lascito solidale (69%) o una generica donazione in denaro (66%). Risulta anche che quasi 3 italiani su 10 (28%) ha fatto una donazione a una Non Profit tra gennaio e maggio del 2023, con una flessione di 10 punti rispetto al 2022. La donazione media rimane piuttosto alta (106 euro vs 118 nel 2022 e 90 nel 2021).
IL 21% HA PREVISTO UN LASCITO SOLIDALE
Il 21% del campione degli intervistati sopra i 50 anni, ovvero 5,5 milioni di italiani, hanno già previsto un lascito solidale o sono orientati a farlo, mentre aumentano gli indecisi (35% vs 27 nel 2022) e restano stabili quelli sfavorevoli (45%). La famiglia è la grande protagonista della scelta: 7 italiani su 10 coinvolgerebbero i parenti più stretti nella scelta (erano il 64% nel 2022) e solo il 16% dichiara che prenderebbe questa decisione da solo. Tra chi non pensa di fare un lascito solidale, più che l’egoismo, il deterrente è l’incertezza del futuro: il 32% teme di sottrarre risorse al futuro degli eredi e il 28% è preoccupato per la precarietà lavorativa di figli e nipoti. «In Italia a fare testamento, rispetto ad altri paesi del mondo, è una percentuale più ristretta di persone - dichiara Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del filo d’oro - Eppure qualcosa si muove, stiamo assistendo ad un vero e proprio cambiamento culturale. Le campagne che abbiamo promosso hanno dissodato un terreno che sembrava inizialmente più “refrattario”, questo possiamo dircelo con soddisfazione guardando al decennio passato. Quanto al futuro, siamo consapevoli che ancora c’è del lavoro da fare, per superare qualche pregiudizio e diffondere sempre di più la cultura della solidarietà e del lascito».
SEMPRE PIÙ PERSONE SANNO CHE COS'È UN LASCITO SOLIDALE
In effetti i dati parlano di un aumento della consapevolezza sul lascito: nel 2023 sa cosa siano e ne ha sentito parlare l’82% degli over 50 (vs 79% nel 2022 e 73% nel 2021). Promosse le campagne informative e di sensibilizzazione: il 72% degli intervistati considera positive le comunicazioni viste sul tema. Come ricorda Flavia Fiocchi, consigliere nazionale del Notariato con delega al Notariato per il sociale, «il lascito solidale è uno strumento alla portata di tutti grazie al quale è possibile lasciare una traccia di sé nel futuro, sostenendo i progetti in cui si crede e che definiscono la propria identità. Nel nostro ordinamento, che più di quello anglosassone ha a cuore la tutela dei diritti della famiglia, garantiti dalla “legittima”, è possibile destinare infatti, attraverso il testamento, una parte, piccola o grande che sia, della quota disponibile del patrimonio a progetti di solidarietà sociale. È un gesto semplice e non vincolante, che può essere ripensato, modificato in qualsiasi momento. Farlo è semplice e sicuro, ed il notaio è disponibile in ogni momento per orientare il cittadino verso la scelta più consapevole».
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Serena Zoli
Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.