L’esame prevede l’iniezione di micro bolle di un agente di contrasto. Obiettivo: diagnosticare la presenza e lo stadio di sviluppo del tumore senza la necessità di biopsia
Sviluppata una nuova tecnica di diagnosi per il tumore alla prostata. Il metodo, sfruttando gli ultrasuoni, permette di individuare in maniera efficace il tumore e lo stadio di sviluppo. A mettere a punto la nuova tecnologia sono stati i ricercatori della Eindhoven University of Technology, coordinati dall’italiano Massimo Mischi.
DOSAGGIO PSA- Attualmente lo screening per il tumore alla prostata viene effettuato tramite il dosaggio del PSA circolante nel sangue. Se l'esame risulta positivo allora è necessario effettuare ulteriori accertamenti come la biopsia. E’ con essa infatti che è possibile fornire una diagnosi più sicura sulla presenza del tumore. Il test del PSA non sempre è sufficiente a diagnosticare la malattia per la presenza di numerosi falsi positivi.
ATTUALE TECNICA- La biopsia per stabilire la presenza di cellule cancerose viene attualmente effettuata tramite l’inserzioni di piccoli aghi che prelevano parti del tessuto. Risulta tuttavia difficile prelevare con buona precisione dei campioni dell’intera prostata.
NUOVA TECNOLOGIA- Per ottenere una diagnosi più accurata i ricercatori olandesi hanno sviluppato una tecnologia ad ultrasuoni. L’esame prevede l’iniezione di micro bolle di un agente di contrasto le quali, se sottoposte a una sorgente di ultrasuoni, rispondono in maniera differente rispetto ai tessuti circostanti e per questa ragione è possibile tracciarne il percorso.
DIAGNOSI- Il tumore presenta caratteristiche vascolari nettamente differenti rispetto a un tessuto sano. La nuova tecnica è in grado di sfruttare proprio questa singolare caratteristica. L’eventuale presenza di cellule cancerose in proliferazione, che richiedono una forte irrorazione sanguigna per crescere, causa una differente distribuzione della concentrazione delle micro bolle. Il differente comportamento tra tessuto sano e malato rende possibile diagnosticare la presenza del tumore alla prostata.
PROSPETTIVE FUTURE- Nello scorso mese di gennaio è partito un progetto pilota che valuterà l’efficacia della tecnica sviluppata dai ricercatori olandesi. L’obiettivo è quello di poter arrivare a diagnosticare la presenza e lo stadio di sviluppo dell’eventuale tumore senza la necessità di biopsie mirate. Se i risultati saranno confortanti è possibile immaginare entro cinque anni la commercializzazione dell’apparato diagnostico.