La Fondazione Veronesi dedica un quaderno ai polifenoli più studiati nella prevenzione dell’obesità, delle malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Il consiglio: servono cinque porzioni di frutta e altrettante di verdura al giorno
I nutrienti - proteine, carboidrati, grassi, minerali, vitamine e decine di altre sostanze contenute in piccolissime quantità negli alimenti - sono coinvolti nelle reazioni tipiche del nostro organismo, tra cui quelle del Dna e i processi a esso strettamente legati.
Grazie a questa scoperta, negli anni è cresciuto l’interesse nei confronti della nutrigenomica, la scienza che studia gli effetti della dieta sul nostro organismo.
In questo campo, molta attenzione è stata rivolta alle antocianine, pigmenti coloranti che si trovano negli alimenti di origine vegetale, per cui si consiglia un consumo complessivo di dieci porzioni al giorno (cinque di frutta e cinque di verdura).
Negli anni la comunità scientifica ha portato alla luce diversi benefici per la salute: dall’effetto antinfiammatorio e antiossidante alla salvaguardia della pelle dai raggi ultravioletti, dalla prevenzione delle malattie neurodegenerative alla lotta all’obesità.
Ma i potenziali benefici apportati dalle antocianine alla salute sono molteplici. Un aspetto che ha spinto la Fondazione Umberto Veronesi a trattare il tema in maniera approfondita nell’ultimo quaderno della collana «La Salute in Tavola».
Si tratta di una guida che vuole aiutare gli uomini e le donne di qualsiasi età a non perdere il piacere di alimentarsi bene e a trarre dal cibo un aiuto grazie a cui affrontare al meglio la vita.
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