Presentato al nuovo governo il Manifesto per l’eliminazione dei tumori HPV-correlati: “L'Italia sia avanguardia in Europa”
Fare dell’Italia il primo paese europeo a sconfiggere il cancro della cervice uterina, grazie ad adeguati interventi su screening, vaccinazione e trattamento. È il traguardo che pongono le associazioni che oggi hanno rilanciato il Manifesto per l’eliminazione dei tumori HPV-correlati, un appello rivolto alle Istituzioni affinché siano conseguiti al più presto gli obiettivi già definiti a livello internazionale ed europeo.
La Fondazione Umberto Veronesi, la Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, IncontraDonna, CittadinanzAttiva, ThinkYoung, Consiglio Nazionale dei Giovani e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori hanno scelto di aggiornare il Manifesto realizzato il 4 marzo 2021 e presentarlo al Governo proprio oggi, 17 novembre, Giornata mondiale per l’eliminazione del cancro della cervice uterina.
Una ricorrenza che quest’anno coincide con il secondo anniversario della call to action promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
A livello europeo, la Commissione Europea ha predisposto un piano di intervento dedicato al nostro continente proprio per l’eliminazione dei tumori correlati al Papillomavirus. Lo Europe’s Beating Cancer Plan, infatti, intende supportare gli stati membri dell’Ue nelle strategie vaccinali di ragazze e ragazzi, al fine di arrivare a una copertura del 90% e consentire al 90% della popolazione target l’accesso agli screening oncologici.
“Due anni dopo la call to action dell’OMS e a seguito dell’impatto che la pandemia di Covid-19 ha avuto sulle attività di prevenzione oncologica– dicono i sottoscrittori del Manifesto - è ora imprescindibile fare dell’Italia il primo Paese europeo a sconfiggere i tumori HPV correlati, prevedendo azioni e tempi definiti in linea con la strategia internazionale”.
Il Ministero della Salute ha recentemente pubblicato gli ultimi dati relativi ai due baluardi della lotta ai tumori HPV correlati: lo screening per la diagnosi precoce dei tumori cervicali (con il Pap-test e con l'HPV test) e la vaccinazione contro l'HPV. Dai numeri emerge che siamo ancora lontani sia dagli obiettivi nazionali sia da quelli internazionali. Per gli screening nel biennio 2020-2021 sono peggiorati rispetto agli anni precedenti, infatti, nel 2020 in Italia il 77% delle donne fra i 25 e i 64 anni di età si è sottoposta allo screening cervicale (Pap-test o HPV test); per le vaccinazioni nella coorte più giovane (2009), solo una ragazza su tre è stata vaccinata, fra quelle che hanno compiuto 12 anni nell’anno di rilevazione, mentre per i ragazzi le coperture sono ancora più basse.
Alla luce di questi dati, le Associazioni si rivolgono direttamente all’esecutivo: “Come già sta avvenendo in altri Paesi, occorre un intervento del Governo italiano affinché si possa proseguire con forza e sollecitudine verso gli obiettivi nazionali e internazionali – sostengono – questa è una battaglia di salute pubblica per un traguardo oggi raggiungibile: eliminare i tumori causati da Papillomavirus”.