Lo Studio P.i.n.k. è dedicato alla diagnostica oncologica e alla medicina personalizzata. Obiettivo: confrontare le tecniche di diagnosi e identificare l’approccio di prevenzione più efficace
È stato presentato stamane lo studio P.i.n.k., il progetto elaborato dall'Istituto di Fisologia Clinica del Cnr e sostenuto dalla Fondazione Umberto Veronesi che punta a capire se le diverse metodiche diagnostiche (o le loro combinazioni) oggi in uso (mammografia, ecografia e tomosintesi) per il tumore al seno abbiano livelli di sensibilità e specificità differenti a seconda delle caratteristiche della donna o del tipo di malattia. Il progetto è sostenuto dalla Fondazione Umberto Veronesi e vede la partecipazione di un network di radiologi italiani che operano in 24 fra ospedali, università e centri privati. Si propone di coinvolgere cinquantamila donne di almeno 40 anni d’età che, dopo l’esame diagnostico, metteranno a disposizione dei ricercatori i loro dati clinici.
«Dal 2003 la Fondazione Umberto Veronesi si impegna per migliorare la vita di tutti promuovendo la ricerca scientifica d’avanguardia e una corretta informazione sui temi della salute - afferma Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Umberto Veronesi e direttore del programma di senologia dell'Istituto Europeo di Oncologia, che è uno dei centri che porterà avanti lo studio -. Il carcinoma del seno resta per le donne il tumore più frequente e la sesta causa di morte in generale: la prima di natura oncologica. C’è bisogno di nuovi passi avanti, e crediamo che un progetto di ricerca come lo Studio P.i.n.k., sostenuto dalla Fondazione, possa portare a conoscenze cruciali per trasformare il tumore al seno in una malattia superabile nella stragrande maggioranza dei casi».
Oggi le principali tecniche di diagnostica per immagini per il tumore al seno sono la mammografia, l’ecografia, alle quali si è aggiunta più recentemente la tomosintesi, una tecnologia di imaging a tre dimensioni ad alta definizione. Si tratta di strumenti sempre più efficaci, che a volte vanno integrati l’uno con l’altro, ma che possono anche dare luogo a errori di sovradiagnosi e, conseguente, sovratrattamento. «Valuteremo nel modo più accurato possibile il contributo diagnostico delle singole metodiche e la validità del loro utilizzo integrato nella capacità di identificare un numero crescente di tumori e sempre più precocemente, ovvero con la maggiore anticipazione diagnostica possibile - spiega Sabrina Molinaro, responsabile della sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche e altresì coordinatore del progetto -. Lo studio P.i.n.k. consentirà di misurare l’efficacia delle singole tecniche e delle loro diverse combinazioni nella diagnosi di varie forme di tumore e per varie tipologie di donne».
Il numero dei centri coinvolti, il numero di donne partecipanti e il monitoraggio dei risultati nel tempo permetteranno di verificare, nel lungo periodo, se e quanto si possa ottenere una riduzione della mortalità per effetto di due fattori: una efficiente anticipazione diagnostica e campagne di prevenzione indirizzate a gruppi di donne in base al loro pattern di rischio. Di seguito l'elenco dei centri coinvolti:
LIGURIA
Senologica Srl, La Spezia
LOMBARDIA
Istituto Europeo Oncologia, Milano
Istituto Auxologico Italiano IRRCS - Ospedale San Luca, Milano
Irccs Istituto Nazionale dei Tumori, Milano
EMILIA ROMAGNA
AOU Ospedale Maggiore, Parma
Az. USL, Parma
Az. USL, Imola
TOSCANA
AOU Santa Chiara, Pisa
AOU Careggi, Firenze
Studio Michelangelo, Firenze
Poliambulatorio della Misericordia, Sesto Fiorentino
Az. Usl Toscana Nord-Ovest, Massa Carrara
MARCHE
AOU - Ospedali Riuniti, Ancona
PUGLIA
Senologia e Salute, Bari
SICILIA
Radeco srl, Catania
Treemedical, Messina
Le donne che vogliono partecipare possono trovare - a partire dal 3 aprile - le informazioni utili sul sito www.pinkstudy.it.