Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile: oltre 6mila bambini curati in Italia grazie al sodalizio tra Fondazione Veronesi e AIEOP

Cure d’avanguardia nel campo dell’oncologia pediatrica sostenute dall’impegno costante di Fondazione Veronesi

Per curare al meglio tutti i bambini e gli adolescenti che si ammalano di cancro servono cure appropriate, con i tempi giusti e con medici specializzati. Proprio in quest’ottica da più di dieci anni Fondazione Veronesi finanzia la ricerca scientifica sui tumori infantili, promuove una corretta informazione e sostiene i protocolli di cura tramite i quali, grazie all’accordo siglato con l’Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica (AIEOP), è possibile somministrare le terapie migliori a bimbi e ragazzi che si ammalano nel nostro Paese.

«Grazie al sostegno economico che Fondazione ci ha fornito in questi anni siamo riusciti a trattare al meglio oltre seimila bambini», sottolinea Angela Mastronuzzi, responsabile Unità Neuro-Oncologia all’Ospedale Bambino Gesù di Roma e Presidente di AIEOP. «Poter inserire ogni piccolo paziente che si ammala in un protocollo di cura, uguale per tutta Italia, significa garantirgli l’assistenza migliore per il suo specifico caso. I protocolli sono importantissimi: forniscono le linee guida operative per prendere in carico e curare ciascun paziente, secondo gli standard più elevati e innovativi, garantendo così le migliori possibilità di guarigione».

I successi ottenuti dalla ricerca scientifica nella cura dei tumori che colpiscono bambini e adolescenti si misurano a colpo d’occhio con un numero: negli anni Settanta guariva il 58% dei piccoli pazienti, oggi siamo arrivati al 70%, con punte dell’80-90% nel caso di leucemie e linfomi, che sono peraltro fra le patologie più comuni in questa fascia d’età. Nonostante questo, le neoplasie rappresentano ancora la prima causa di morte per malattia nei più piccoli, ed è per questo che Fondazione Veronesi ha deciso di impegnarsi attivamente per dare una speranza in più ai piccoli malati oncologici e alle loro famiglie.

«Il nostro obiettivo è da sempre quello di aumentare le percentuali di guarigione e migliorare la qualità di vita dei bambini e degli adolescenti che si ammalano di tumore», dichiara il Professor Paolo Veronesi, Presidente di Fondazione Veronesi. «Da più di dieci anni finanziamo la ricerca e le migliori cure mediche per i piccoli pazienti oncologici attraverso l'attivazione dei protocolli di cura, svolgiamo attività di informazione e divulgazione sul tema dei tumori per bambini e ragazzi e mettiamo in atto iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni competenti sui bisogni degli adolescenti malati di cancro».

Ogni anno nel mondo 400mila bambini e adolescenti ricevono una diagnosi di cancro. In Italia si registrano più o meno 1.400 diagnosi annue nella fascia di età 0-14 anni e 800 in quella adolescenziale, tra i 15 e i 19 anni. Sono circa 60 i sottotipi diversi di tumori che colpiscono i più giovani: leucemie, tumori cerebrali, linfomi, neuroblastomi, sarcomi dei tessuti molli, nefroblastomi e tumori ossei sono i più frequenti.

«Abbiamo fatto progressi importanti, ma tanti problemi restano aperti. Tra le questioni urgenti da affrontare ci sono la possibilità di accesso per i bambini ai nuovi farmaci, che raramente sono sperimentati e approvati in forme e dosaggi adeguati a loro, e la mancanza di fondi per la ricerca e di sperimentazioni mirate sulle patologie pediatriche. Ed è altrettanto fondamentale l’accesso alleterapie più idonee e presso centri dove sono presenti gruppi multidisciplinari di vari esperti specializzati per fornire a bimbi e adolescenti, e ai loro familiari, tutto ciò di cui hanno bisogno. Per questo l’accordo tra Fondazione Veronesi e AIEOP è fondamentale: ci consente di poter offrire a ogni bimbo o ragazzo che si ammala la cura migliore per lui», sottolinea Mastronuzzi.

Fino ad oggi Fondazione Veronesi ha finanziato il lavoro di 231 ricercatori e l’avviamento di 18 protocolli di cura mirati su diverse patologie oncologiche infantili, come ad esempio il neuroblastoma, la leucemia linfoblastica acuta, il linfoma di Hodgkin, l’ependimoma, il medulloblastoma, e i sarcomi. Ha sostenuto il progetto “Passaporto del guarito”, ovvero lo sviluppo di una piattaforma digitale multilingue per archiviare i dati degli ex pazienti oncologici pediatrici, in modo da aiutarli a gestire eventuali complicanze future legate alle cure anticancro ricevute. Un sostegno alla ricerca oncologica pediatrica che ha portato anche al finanziamento di 3 progetti di ricerca e della piattaforma di ricerca e cura Palm Research Project® per la leucemia mieloide acuta dei bambini.

 

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