Rinnovato per 12 mesi il finanziamento a favore di Riccardo Masetti, impegnato in un importante studio sulle leucemie mieloidi acute
Le leucemie mieloidi acute rappresentano il 10-20% delle leucemie acute del bambino. Colpiscono, nei Paesi industrializzati, circa 7-8 bambini per milione: nella fascia di età inferiore ai 18 anni. Per questa particolare forma di leucemia, a differenza di altre, la sopravvivenza è ancora bassa (inferiore al 50%) e tre bambini su dieci vanno incontro a forme di recidiva. In questo caso, dunque, la cura è ancora lontana. Un motivo che ha spinto la Fondazione Ginevra Caltagirone a sostenere per altri dodici mesi la ricerca di Riccardo Masetti, pediatra e ricercatore della Fondazione Veronesi operativo nel reparto di oncoematologia pediatrica del Policlinico Sant'Orsola- Malpighi di Bologna,
Al momento il progetto è nella fase preclinica, ovvero quella di in cui si testano nuove molecole potenzialmente attive sulle cellule in vitro e sui modelli animali modello della malattia. «Questo studio rappresenta la conclusione di un percorso di ricerca che negli ultimi anni, grazie alla sensibilità e all’aiuto della Fondazione Ginevra Caltagirone, ha dato un notevole contributo alla letteratura scientifica delle leucemie mieloidi acute pediatriche - spiega Masetti -. Grazie al sequenziamento di un ingente numero di casi di malattia si è potuto caratterizzare la nuova lesione genetica CBFA2T3-GLIS2 e constatare che un discreto numero di leucemie mieloidi acute ne sono portatrici. La sperimentazione preclinica di un nuovo farmaco specifico per questa anomalia citogenetica significherebbe poter curare in modo più efficace e meno tossico un sottogruppo di leucemie mieloidi acute carratterizzato da una prognosi particolarmente infausta e per cui oggi l’unica opzione terapeutica efficace è il trapianto di midollo osseo».