Assegnati i premi alle migliori ricerche scientifiche sul fumo e i suoi danni alla salute. Il riconoscimento, promosso da Fondazione Veronesi e SITAB, è giunto alla quinta edizione
Studi dedicati ai vecchi e nuovi prodotti da fumo, alle malattie fumo-correlate, alle implicazioni psicologiche della dipendenza, alle strategie di screening e di prevenzione. Tanti i temi cruciali affrontati dai lavori scientifici candidati alla quinta edizione del Premio per la migliore ricerca scientifica in tabaccologia, promosso da Fondazione Veronesi e SITAB, società Italiana di Tabaccologia.
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Il premio, messo a disposizione da Fondazione Veronesi, ha lo scopo di incentivare, selezionare e diffondere progetti e ricerche che abbiano come finalità la lotta al fumo di tabacco, ai suoi danni sull’organismo umano, e la prevenzione primaria e secondaria del tabagismo. Hanno partecipato ricercatrici e ricercatori under 40, autori di ricerche originali in tabaccologia, con risultati già divulgabili, realizzati negli ultimi due anni.
La giuria ha così decretato i vincitori:
1° classificata Noemi Calabrò, AOU Sant’Andrea, Roma “Variabilità interindividuale nell'attività del CYP2A6 e malattia polmonare ostruttiva cronica nei fumatori: Prospettive per un marcatore predittivo precoce” (ha ritirato il premio il dottor Aldo Pezzuto)
2° classificata Jasmine Giovannoli, Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica (ISPRO), Firenze. “Screening del tumore del polmone: focus su alcuni aspetti psicologici, risultati preliminari”
3° classificata Francesca Milani, IRCSS San Raffaele Roma - Università telematica San Raffaele Roma. “Danno al DNA nei fumatori con BPCO: Evidenze dalla popolazione del mondo reale”.