Il successo dell'evento «Il pomodoro. Buono per te, buono per la ricerca» possibile grazie all’impegno dei volontari e dei sostenitori che lungo l'intera Penisola hanno donato per sostenere la ricerca
Oltre duecentomila euro: a tanto ammonta la cifra raccolta grazie alla generosità di tutti i donatori e all'imprescindibile contributo dei volontari, in piazza per due giorni interi nelle giornate del 10 e dell'11 marzo, in occasione de «Il pomodoro. Buono per te, buono per la ricerca». L'evento di piazza - i banchetti della Fondazione Umberto Veronesi erano presenti in oltre cento città italiane: dalla Sicilia al Piemonte - è stato reso possibile grazie al contributo fondamentale dell'Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali (Anicav) e del Consorzio nazionale riciclo e recupero imballaggi acciaio (Ricrea), che hanno sposato e promosso l’iniziativa sostenendo direttamente la ricerca contro i tumori infantili.
Ma la spinta decisiva, in un weekend caratterizzato da pioggia e freddo in tutto il Nord Italia, è giunta dai circa 1400 volontari che si sono resi disponibili a presidiare i banchetti della Fondazione, oltre che naturalmente da chi ha fornito il proprio contributo economico. La somma dei quali, come spiega Monica Ramaioli, direttore generale della Fondazione Umberto Veronesi, «ci permetterà di finanziare il lavoro di medici e ricercatori di altissimo profilo che hanno deciso di dedicare il proprio lavoro allo studio di migliori e più efficaci terapie per la cura dei tumori pediatrici».
Più che dai nostri sforzi, un simile risultato è stato reso possibile dalla sensibilità dimostrata da chi ha deciso in qualsiasi modo di essere al nostro fianco. È a voi che va il nostro più grande ringraziamento, con due promesse: quella di fare tesoro dei vostri sacrifici e di tornare in piazza l'anno prossimo, per continuare a non lasciare soli i bambini che si ammalano di tumore (e le loro famiglie).