Cocco Stefania

NOTE BIOGRAFICHE

  • Nata a Ottaviano (NA) nel 1982
  • Laureata in Biotecnologie Mediche all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”
  • PhD in Neuroscienze all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”

2017

Il ruolo dell’autofagia nel trattamento del carcinoma mammario


L’autofagia è un processo attraverso cui la cellula elimina proteine e organelli danneggiati e potenzialmente dannosi, riciclandone i costituenti per l’approvvigionamento di energia utile per il suo metabolismo. In condizioni di stress l’autofagia è particolarmente favorevole alla sopravvivenza della cellula. I tumori sfruttano a loro vantaggio questo meccanismo per resistere ai danni causati dai farmaci antitumorali, favorendo lo sviluppo di fenomeni di farmaco-resistenza. Tra i tumori della mammella, i carcinomi mammari triplo-negativi (TNBC) rappresentano la tipologia più aggressiva, oltre a quella a più alto rischio di metastasi e di resistenza ai trattamenti chemioterapici. Quest’ultima caratteristica può essere in parte attribuibile agli elevati livelli di autofagia osservati nei tumori TNBC.

Lo scopo di questo progetto è quindi di valutare l’autofagia nei TNBC trattati con farmaci di ultima generazione. Due di questi, l’Ipatasertib e il Taselisib, sono attualmente in sperimentazione clinica con risultati promettenti. Tuttavia l’efficacia a lungo termine di questi farmaci può essere limitata dallo sviluppo di meccanismi di resistenza legati all’autofagia. Per tale motivo, verrà anche studiata la loro associazione con farmaci che inibiscono l’autofagia (come l’Idrossiclorochina), al fine di fornire un nuovo approccio terapeutico potenzialmente utilizzabile nei pazienti.

DOVE SVILUPPERA' IL PROGETTO

Istituto Nazionale Tumori, IRCCS Fondazione Pascale, Napoli

Area

Oncologia
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