Note biografiche:
- Nata a Palermo nel 1989
- Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche presso l’Università degli Studi di Palermo
- PhD in Scienze Molecolari e Biomolecolari presso l’Università degli Studi di Palermo
La chemioterapia del tumore al seno può risultare inefficace a causa della bassa specificità e della variabilità nella risposta legata al singolo paziente.
Obiettivo della ricerca sarà lo sviluppo di un approccio multiplo che sfrutti le eccezionali proprietà di minuscole particelle di carbonio prodotte con tecniche a ridotto impatto ambientale. Per ottenere una maggiore efficacia, si punterà a realizzare un unico strumento per la cura del tumore attraverso terapia farmacologica (che mira alla morte delle cellule tumorali) e terapia basata su silenziamento genico (una tecnica che usa piccoli RNA per bloccare specifiche proteine che stimolano la progressione del tumore). Le particelle di carbonio possiederanno inoltre agenti di riconoscimento ad alta precisione che permetteranno di raggiungere il tumore in modo selettivo. In aggiunta, se colpite da una luce specifica, potranno generare calore (terapia fototermica) ed essere visibili attraverso tecniche di imaging, consentendo di valutare prontamente i risultati della terapia. Questo dispositivo si propone di ridurre al minimo gli effetti collaterali, rendendo il trattamento del tumore al seno più efficace e personalizzato.
Università degli Studi di Palermo
La chemioterapia del tumore al seno può risultare inefficace a causa della bassa specificità e della variabilità nella risposta legata al singolo paziente. L’utilizzo di tecnologie precisione di precisione può fornire nuove soluzioni, offrendo un approccio personalizzato con maggiori possibilità di successo. Obiettivo del progetto sarà lo sviluppo di sistemi terapeutici di dimensioni estremamente piccole (nanomedicine) capaci di effettuare in un’unica soluzione terapia e diagnosi (teranostica) del tumore al seno. Le dimensioni ridotte delle nanomedicine e la possibilità di riconoscere l’ambiente tumorale faciliteranno il raggiungimento della neoplasia, dove avverrà l’azione terapeutica. Le possibilità terapeutiche sono diverse. Ad esempio, agganciare delle sequenze genetiche all’interno delle nanostrutture permetterebbe di agire su specifiche proteine responsabili della progressione del tumore. Inoltre, se stimolate da una fonte di luce specifica, queste strutture saranno in grado di sviluppare calore (terapia fototermica) e di essere visualizzate per mezzo di fluorescenza, consentendo di monitorare in tempo reale l’efficacia della terapia.
Università degli Studi di Palermo