Nuovi candidati farmacologici per la steatosi epatica non alcolica
L’obesità è un fattore determinante per lo sviluppo della steatosi epatica (il cosiddetto fegato grasso), una delle principali cause di malattie epatiche. Il fegato grasso ha uno sviluppo cronico, ma è considerato benigno e reversibile. Tuttavia questa patologia può progredire verso stadi più gravi e irreversibili, come fibrosi e cirrosi epatica.
Una recente analisi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità stima il numero di bambini obesi o in sovrappeso a circa 42 milioni. Se questo trend si manterrà, nel 2025 la quota di bambini affetti da obesità raggiungerà i 70 milioni, rendendo le malattie metaboliche la prima causa di trapianto di fegato entro il 2030.
Ad oggi non esistono terapie farmacologiche per le forme avanzate della malattia (fibrosi e cirrosi), e l’unica strategia per ridurre o impedire la progressione della steatosi epatica consiste nella combinazione di dieta ed esercizio fisico, abbinato a terapie cognitivo-comportamentali. Questo tipo di terapie generalmente fallisce per la scarsa aderenza da parte dei pazienti alle prescrizioni.
Lo scopo di questo progetto è di validare molecole coinvolte nello sviluppo e nella progressione della steatosi epatica come possibili bersagli farmacologici, utilizzando un approccio in silico basato su un database di interazioni proteina-proteina. I risultati potranno dunque contribuire all’identificazione di nuovi target terapeutici nel trattamento del fegato grasso.
DOVE SVILUPPERA' IL PROGETTO
Fondazione Italiana Fegato di Trieste, Trieste