NOTE BIOGRAFICHE:
- Nata a Massa Marittima (GR) nel 1985
- Laureata in Scienze Fisiopatologiche Generali all’Università degli Studi di Pisa
- PhD in Biochimica e Biologia Molecolare all’Università degli Studi di Pisa
Il neuroblastoma, uno dei più comuni tumori dell’infanzia, si sviluppa grazie anche alla cooperazione di diverse cellule non-tumorali. Recentemente è stato dimostrato che la presenza di cellule del sistema immunitario nei tessuti cancerosi è associata a una prognosi favorevole.
Tuttavia i tumori mettono in atto numerose strategie per sfuggire al controllo del sistema immunitario, tra cui la capacità di legare (con proteine dette “ligandi”) molecole espresse dalle cellule dell’immunità e chiamate Immune Checkpoint Receptors (ICRs): questa interazione permette al tumore di “spegnere” l’attività delle cellule immunitarie e quindi di proteggersi dal loro attacco. È stata quindi messa a punto una nuova strategia di immunoterapia basata sull’inibizione del legame con le ICRs, per riattivare così la risposta immunitaria anti-tumorale. Ad oggi non si hanno conoscenze in merito alla possibile efficacia questo approccio per curare i neuroblastomi.
Lo scopo del presente progetto è quindi quello di comprendere se ligandi e/o ICRs rappresentino dei validi marcatori prognostici per il neuroblastoma, e se l’inibizione del loro legame possa costituire una nuova strategia terapeutica (utilizzando un appropriato modello murino). Si andrà in particolare a valutare il valore prognostico degli ICRs e dei loro ligandi in un’ampia casistica di neuroblastomi, studiando inoltre i meccanismi molecolari che provocano la loro espressione in questo tipo di tumore.
I risultati di tale progetto, oltre a fornire una panoramica della funzionalità delle cellule immunitarie nel contesto del neuroblastoma, consentiranno quindi di sviluppare nuovi approcci prognostici e terapeutici per questa neoplasia.
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma