Nanosistemi: un bisturi molecolare per il tumore al seno (leggi l'intervista)
Le attuali chemioterapie contro il carcinoma al seno non sempre sono efficaci nell’eradicare il tumore: questo problema è dovuto alla scarsa specificità d’azione e obbliga a sviluppare tecnologie innovative e di precisione contro il cancro. Un’opzione è rappresentata dalla nanomedicina, l’insieme delle nanotecnologie applicate al settore sanitario, che si occupano di oggetti o molecole di dimensioni estremamente piccole. Obiettivo del progetto sarà sviluppare una tecnica di nanomedicina con azione teranostica (capace, cioè, di effettuare contemporaneamente diagnosi e terapia). Questo metodo permetterà di agire come un “cavallo di troia” capace di ingannare le cellule tumorali tramite meccanismi di riconoscimento biochimico e di accumulare questa nanomedicina, in modo selettivo, all’interno delle cellule tumorali. Grazie al suo particolare design, questa nanotecnologia sarà visibile attraverso risonanza magnetica nucleare e sarà dotata di capacità fototermiche – cioè genererà calore, in grado di uccidere le cellule tumorali, quando colpita dalla una luce specifica. In questo modo sarà possibile eliminare selettivamente le sole cellule cancerose direttamente nel sito della neoplasia.
Scopo del progetto: sviluppare una nanomedicina, dotata di proprietà diagnostiche e terapeutiche, per colpire il tumore e le sue metastasi in modo selettivo.
Università degli Studi di Palermo
Il tumore al seno è la neoplasia più frequente nelle donne. Lo sviluppo di nanomedicine ha permesso di individuare meccanismi di accumulo di farmaci a livello tumorale e quindi una maggiore efficacia terapeutica. Tuttavia, tali nanomedicine non riescono ancora a penetrare con efficienza all'interno del tumore a causa della capsula densa di collagene e cellule che avvolge il tumore (stroma).
In questo progetto viene proposta una tecnologia capace di rilasciare in sede tumorale molecole bioattive che distruggono lo stroma, permettendo così la penetrazione di nanosistemi progettati per eliminare solo le cellule maligne. Verranno prodotti nanosistemi che riconoscono specificatamente le cellule tumorali, progettati per fungere da agenti di contrasto e surriscaldarsi a seguito di opportuna stimolazione luminosa. Sarà quindi possibile disegnare una mappa della massa tumorale tramite tecniche di imaging, ed eradicarla selettivamente mediante impulsi luminosi che ne determinano il surriscaldamento.
Questo lavoro potrà avere importanti ricadute cliniche, grazie all’aumento di precisione ed efficacia del trattamento e alla possibilità di eliminare anche piccole metastasi. Scopo del progetto è creare nanosistemi che riconoscano e penetrino il tumore mammario per poi eliminare in maniera mirata le sole cellule malate.
Università degli Studi di Palermo
Università degli Studi di Palermo
