NOTE BIOGRAFICHE
• Nata a Roma nel 1973
• Laureata in Scienze Biologiche all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata
• PhD in Tecnologie Avanzate in Biomedicina all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata
• Nata a Roma nel 1973
• Laureata in Scienze Biologiche all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata
• PhD in Tecnologie Avanzate in Biomedicina all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata
L’alta incidenza del cancro alla prostata resistente alla chemioterapia, e quindi difficilmente curabile, richiede con urgenza lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche efficaci. Il successo della terapia tradizionale, che mira a uccidere le cellule tumorali mediante approcci citotossici, è limitato sia dalla resistenza al chemioterapico sia dalla elevata tossicità, non sempre tollerata dai pazienti. Recentemente è stato sviluppato un nuovo approccio, attualmente ancora in fase di sperimentazione, che sta dando buoni risultati sia perché riesce a combattere il cancro prostatico chemio-resistente sia perché è priva di importanti effetti collaterali. Questa terapia prevede l’induzione di una riprogrammazione del microambiente tumorale senza l’impiego di farmaci citotossici, mediante la somministrazione metronomica di basse dosi di farmaci anti-tumorali, di modulatori della trascrizione genica e di agenti anti-infiammatori.
L’obiettivo del progetto è esplorare i meccanismi alla base di questa nuova terapia, mediante studi su modelli cellulari di cancro alla prostata. In particolare verranno indagati gli effetti sulla morte cellulare per apoptosi, sulla senescenza e sul differenziamento cellulare. I risultati aiuteranno a migliorare l’efficacia e la sostenibilità di questa nuova terapia, con i vantaggi, rispetto alla chemioterapia tradizionale, di una applicabilità anche in pazienti anziani e con la salute compromessa.
Università degli Studi di Roma Tor Vergata