Busnelli Marta

NOTE BIOGRAFICHE

• Nata a Milano nel 1975
• Laureata in Biotecnologie Mediche e Medicina Molecolare all’Università degli Studi di Milano
• PhD in Farmacologia, Chemioterapia e Tossicologia Mediche all’Università degli Studi di Milano

2017

Nuove molecole e nuovi target terapeutici per la schizofrenia

La schizofrenia è un disturbo psichico che colpisce più dell’1% della popolazione sopra i 18 anni e comporta disfunzioni cognitive, comportamentali e socio-emotive. I pazienti schizofrenici possono presentare deliri, allucinazioni, eloquio disorganizzato, comportamento grossolanamente organizzato o catatonico, e sintomi negativi come la diminuzione dei comportamenti sociali e dell’espressione delle emozioni. Il trattamento d’elezione comprende spesso farmaci antipsicotici, che agiscono principalmente sulla segnalazione mediata da un ormone chiamato dopamina e hanno effetto antidelirante e antiallucinatorio. L’ossitocina (OT) è un ormone prodotto a livello cerebrale, che interagendo con i suoi recettori (OTR) espressi in varie aree del cervello promuove i comportamenti sociali: al momento è quindi in fase di sperimentazione clinica nei pazienti schizofrenici per il trattamento dei sintomi negativi. Studi preliminari hanno dimostrato che un trattamento che combini OT e antipsicotici (che blocchino il recettore della dopamina di tipo 2, detto D2R) migliora efficacemente i deficit cognitivi e i sintomi negativi in alcuni pazienti schizofrenici. Il progetto vuole identificare nuove molecole terapeutiche che agiscano sulla segnalazione da dopamina o da ossitocina. In particolare verranno condotti studi farmacologici su modelli cellulari per individuare nuove molecole specifiche per i recettori OTR e D2R. I risultati ottenuti potranno aiutare lo sviluppo di molecole innovative in grado di migliorare la sintomatologia dei pazienti affetti da schizofrenia.

DOVE SVILUPPERA' IL PROGETTO 

Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Milano

2016

Nuovi bersagli farmacologici per la cura delle alterazioni sociali 

Alcune malattie dello sviluppo neurologico, come l’autismo, e alcune condizioni psichiatriche, come la schizofrenia, sono caratterizzate da deficit nelle relazioni socio-emotive che risultano difficili da trattare farmacologicamente. Negli ultimi anni è emerso che l’ossitocina, un ormone prodotto a livello cerebrale, ha un ruolo fondamentale nel regolare vari aspetti del comportamento sociale e per questo motivo, recentemente, si è pensato di utilizzarla a scopo terapeutico. In particolare si è visto che il trattamento combinato di ossitocina e antagonisti per il recettore della dopamina di tipo 2 migliora le funzioni sociali nei pazienti schizofrenici. Anche se non è chiaro quale sia il meccanismo alla base di questo effetto terapeutico, studi sperimentali suggeriscono che nel cervello il recettore dell’ossitocina (OTR) potrebbe interagire con il recettore della dopamina di tipo 2 (D2R) per formare dei complessi OTR/D2R.

La ricerca vuole studiare come i due recettori OTR e D2R interagiscono, per capire se siano in grado di influenzare reciprocamente la propria attività, e sfruttare la loro interazione per sviluppare nuove molecole terapeutiche. A tal fine saranno condotti studi per valutare la farmacologia dei recettori OTR/D2R e saranno sviluppate nuove molecole in grado di agire in modo specifico su questi complessi. I risultati potranno aiutare lo sviluppo di molecole innovative in grado di migliorare la sintomatologia dei pazienti affetti da disturbi dello spettro autistico e da schizofrenia.

DOVE SVILUPPERÀ IL PROGETTO

Consiglio Nazionale delle Ricerche di Milano

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