NOTE BIOGRAFICHE
• Nata a Campobasso il 22 gennaio 1981
• Laureata in Filosofia presso l’Università degli Studi di Cassino
• PhD in Epidemiologia presso l‘Università di Maastricht (Paesi Bassi)
• Nata a Campobasso il 22 gennaio 1981
• Laureata in Filosofia presso l’Università degli Studi di Cassino
• PhD in Epidemiologia presso l‘Università di Maastricht (Paesi Bassi)
La dieta mediterranea è un autentico scudo salvavita, potenziando la salute e prevenendo le principali patologie croniche, ma negli ultimi anni viene consumata sempre meno, soprattutto nelle zone del Mediterraneo. A ciò non è estranea l’attuale crisi economica che rischia inoltre di esacerbare le disuguaglianze socioeconomiche in relazione all’alimentazione. Anche la qualità nutrizionale dei cibi segue un gradiente socioeconomico, a parità di adesione alla dieta mediterranea. Chi ha un livello di istruzione più elevato, o un reddito più alto, tende a seguire una dieta qualitativamente migliore in termini di contenuto antiossidante, fibre e proteine vegetali. Questo indica una probabile disparità nell’accesso ai cibi nei vari gruppi sociali, con possibili conseguenze per la salute.
Il progetto analizzerà l’impatto della crisi economica sull’adesione alla dieta mediterranea, utilizzando i dati raccolti dallo studio Moli-sani. Il progetto valuterà inoltre la variazione della qualità nutrizionale della dieta nel corso del tempo e nei vari gruppi socioeconomici, con un focus specifico sull’accesso al cibo (ricorso al biologico o al discount). Lo studio fornirà importanti nuovi dati italiani a chi nel nostro Paese si occupa di salute pubblica e che pongono le basi per una attenta riconsiderazione del rapporto tra alimentazione e salute, per evitare un’ulteriore amplificazione delle disuguaglianze socioeconomiche, a scapito dei meno abbienti.
IRCCS Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed di Pozzilli (IS)