Catucci Marco

NOTE BIOGRAFICHE:

• Nato a Mottola (TA) nel 1982
• Laureato in Biologia Cellulare e Molecolare presso l’Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"
• PhD in Biologia Cellulare e Molecolare presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, Milano


Migliorare l’immunoterapia per i tumori avanzati della prostata (leggi l'intervista)

2022

“Tracciatura” dei linfociti T nella terapia cellulare contro il tumore della prostata

La terapia cellulare è una branca dell’immunoterapia che si basa sulla possibilità di modificare geneticamente specifiche cellule immunitarie isolate dal sangue dei pazienti, dette linfociti T. Queste cellule vengono rese in grado di produrre e “mostrare” delle proteine che si ancorano alla membrana cellulare: queste molecole, chiamate CAR-T, possono riconoscere il tumore e rendono i linfociti T in grado di colpire la neoplasia quando infusi nel paziente. Nei tumori solidi, come il tumore della prostata, la terapia cellulare è promettente, ma presenta ancora dei problemi come la bassa capacità di infiltrare il tumore e di raggiungere tutte le cellule cancerose. Oggi non sono disponibili tecniche efficaci e non invasive per tracciare e quantificare i linfociti T nei pazienti trattati, e l’obiettivo del progetto sarà perfezionare una tecnologia in grado di “seguire” queste cellule dopo una trasfusione. In particolare verranno usate delle nanoparticelle contenenti fluoro-19, già approvate per uso clinico, che potranno essere monitorate attraverso risonanza magnetica e daranno informazioni sull’efficacia dell’immunoterapia in tempo reale.

Dove svilupperà il progetto

IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano

Area

Oncologia

2021

“Tracciatura” dei linfociti T nella terapia cellulare contro il tumore della prostata

La terapia cellulare è una branca dell’immunoterapia che si basa sulla possibilità di modificare geneticamente specifiche cellule immunitarie isolate dal sangue dei pazienti, dette linfociti T. Queste cellule vengono rese in grado di produrre e “mostrare” delle proteine che si ancorano alla membrana cellulare: queste molecole, chiamate CAR-T, possono riconoscere il tumore e rendono in grado i linfociti T di colpire la neoplasia quando rinfusi nel paziente.


Nei tumori solidi, come il tumore della prostata, la terapia cellulare è promettente, ma presenta ancora dei problemi come la bassa capacità di infiltrare il tumore e di raggiungere tutte le cellule cancerose. Oggi non sono disponibili tecniche efficaci e non invasive per tracciare e quantificare i linfociti T nei pazienti trattati, e l’obiettivo del progetto sarà perfezionare una tecnologia in grado di “seguire” queste cellule dopo una trasfusione.


In particolare verranno usate delle nanoparticelle contenenti fluoro-19, già approvate per uso clinico, che potranno essere monitorate attraverso risonanza magnetica e daranno informazioni sull’efficacia dell’immunoterapia in tempo reale.

  

Dove svilupperà il progetto:

IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano

Area

Oncologia

2020

“Tracciatura” dei linfociti T nella terapia cellulare contro il tumore

La terapia cellulare è una branca dell’immunoterapia che si basa sulla possibilità di modificare geneticamente specifiche cellule immunitarie isolate dal sangue dei pazienti, detti linfociti T. Queste cellule vengono rese in grado di produrre e “mostrare” delle proteine che si ancorano alla membrana cellulare. Queste molecole, chiamate CAR, possono riconoscere il tumore e rendono i linfociti T in grado di colpire la neoplasia quando rinfusi nel paziente.


Nei tumori solidi la terapia cellulare è promettente, ma presenta ancora dei problemi come la bassa capacità di infiltrare il tumore e di raggiungere tutte le cellule cancerose. Oggi non sono disponibili tecniche efficaci e non invasive per tracciare e quantificare i linfociti T nei pazienti trattati. L’obiettivo del progetto sarà quello di sviluppare una tecnologia in grado di “seguire” queste cellule dopo una trasfusione. 


Nello specifico verranno sviluppate delle nanoparticelle che, quando inserite dentro i linfociti, potranno essere monitorate attraverso risonanza magnetica e daranno informazioni sull’efficacia della cura in tempo reale.

 

Dove svilupperà il progetto:

IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano

Area

Oncologia
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