NOTE BIOGRAFICHE:
- Nata a Montevarchi (AR) nel 1986
- Laureata in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche presso l’Università degli Studi di Firenze
- PhD in Scienze Biomediche - Biochimica e Biologia Applicata presso l’Università degli Studi di Firenze
Obiettivo: valutare gli effetti dei polifenoli dell’olio extra vergine d’oliva sulle cellule della microglia, la cui infiammazione è collegata alla malattia di Alzheimer. Le cellule della microglia fanno parte del sistema nervoso e forniscono un supporto fondamentale ai neuroni. Diversi studi hanno dimostrato come stati infiammatori prolungati che coinvolgono la microglia possono concorrere all’insorgenza di effetti neurodegenerativi, inclusa la malattia di Alzheimer (AD). Nella microglia sono presenti recettori per gli estrogeni e la carenza questi ormoni (che si osserva nelle donne durante la menopausa) potrebbe avere una relazione con una maggiore predisposizione all’AD. Per questo motivo è necessario studiare il ruolo degli estrogeni nella prevenzione e progressione della malattia. La ricerca di alternative terapeutiche alla terapia ormonale sostitutiva (TOS) ha portato a selezionare alcuni fitoestrogeni, molecole naturali con effetti simili agli estrogeni, come i polifenoli dell’olio extra vergine di oliva (oleuropeina, aglicone e idrossitirosolo).
Obiettivo della ricerca sarà valutare le attività antinfiammatorie di questi composti, oltre ai loro effetti sulle cellule della microglia – a livello metabolico, epigenetico (cioè di regolazione del DNA) e dei mitocondri (organelli cellulari legati al metabolismo). Le analisi verranno condotte in presenza e in assenza di neuroni, sia in condizioni sane che patologiche.
Università degli Studi di Firenze
Le cellule della microglia fanno parte del sistema nervoso e forniscono un supporto fondamentale alle cellule nervose – cioè i neuroni. Diversi studi hanno dimostrato come stati infiammatori prolungati che coinvolgono la microglia possono concorrere all’insorgenza di effetti neurodegenerativi, inclusa la malattia di Alzheimer (AD). Nella microglia sono presenti recettori per gli estrogeni e la carenza questi ormoni che si osserva nelle donne durante la menopausa potrebbe avere una relazione con una maggiore predisposizione all’AD. Per questo motivo è necessario studiare il ruolo degli estrogeni nella prevenzione e progressione di questa malattia. La ricerca di alternative terapeutiche alla terapia ormonale sostitutiva ha portato a selezionare alcuni fitoestrogeni, molecole naturali con effetti simili agli estrogeni, come i polifenoli dell'olio extra vergine di oliva (oleuropeina, aglicone e idrossitirosolo).
Obiettivo del progetto sarà valutare le attività antinfiammatorie di questi composti, oltre ai loro effetti sulle cellule della microglia – a livello metabolico, epigenetico (cioè di regolazione del DNA) e dei mitocondri (organelli cellulari legati al metabolismo). Le analisi verranno condotte in presenza e in assenza di neuroni, sia in condizioni sane che patologiche.
Università degli Studi di Firenze
La malattia di Alzheimer è la causa più comune di demenza e due terzi dei pazien-ti sono donne, in particolare in post-menopausa, con concentrazioni di estrogeni significativamente ridotti. Gli estrogeni esercitano un’azione neuroprotettiva e la loro carenza, come conseguenza della menopausa precoce, è stata associata a un aumento del rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. Fino a oggi, la riduzione fisiologica dei livelli ormonali e la gestione dei sintomi post-menopausa sono stati trattati con la terapia ormonale sostitutiva (TOS). Sfor-tunatamente, la TOS non riduce il rischio di sviluppare demenza, e può presentare, inoltre, una serie di effetti collaterali come aumento del rischio di ictus, trombosi venosa e tumore al seno. Obiettivo del progetto sarà valutare l’uso dei polifenoli naturali, o fitoestrogeni, molecole che presentano attività estrogenica e potrebbero essere utilizzate come analoghi degli estrogeni per mantenere alte le funzioni neuroprotettive. L’identi-ficazione di nuove strategie terapeutiche, di origine naturale e con minori effetti collaterali, potrebbe essere utile per prevenire e rallentare la progressione della malattia di Alzheimer.
Università degli Studi di Firenze
La malattia di Alzheimer è la causa più comune di demenza e due terzi dei pazienti sono donne, in particolare in post-menopausa, con concentrazioni di estrogeni significativamente ridotti. Gli estrogeni esercitano un’azione neuroprotettiva e la loro carenza, come conseguenza della menopausa precoce, è stata associata a un aumento del rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer.
Fino a oggi, la riduzione fisiologica dei livelli ormonali e la gestione dei sintomi post-menopausa sono stati trattati con la terapia ormonale sostitutiva (TOS). Sfortunatamente, la TOS non riduce il rischio di sviluppare demenza, e può presentare, inoltre, una serie di effetti collaterali come aumento del rischio di ictus, trombosi venosa e tumore al seno.
Obiettivo del progetto sarà valutare l’uso dei polifenoli naturali, o fitoestrogeni, molecole che presentano attività estrogenica e potrebbero essere utilizzate come analoghi degli estrogeni per mantenere alte le funzioni neuroprotettive. L’identificazione di nuove strategie terapeutiche, di origine naturale e con minori effetti collaterali, potrebbe essere utile per prevenire e rallentare la progressione della malattia di Alzheimer.
Università degli Studi di Firenze