Note biografiche:
- Nata a Larino (CB) nel 1990
- Laureata in Biologia Cellulare e Molecolare presso l’Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"
- PhD in Biologia Cellulare e Molecolare presso l’Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"
Il glioma diffuso intrinseco del ponte (DIPG) è un tumore pediatrico per il quale non esiste una terapia efficace e la cui rimozione chirurgica non è possibile. Il trattamento standard si basa su radioterapia e chemioterapici, ma numerosi studi stanno cercando delle combinazioni terapeutiche che migliorino la sopravvivenza. A oggi, uno dei risultati più promettenti è il trattamento con l’anticorpo monoclonale nimotuzumab insieme al chemioterapico vinorelbina e alla radioterapia, combinazione che ha aumentato l’aspettativa di vita di qualche mese. Dati recenti suggeriscono che l’efficacia di questa combinazione sia legata a un coinvolgimento del sistema immunitario.
Obiettivo del progetto sarà studiare le cellule tumorali prelevate da pazienti con DIPG prima dell’inizio del trattamento impiegando una tecnica chiamata citometria di massa (che consente di analizzare separatamente le diverse popolazioni cellulari). I risultati saranno integrati con uno studio – attualmente in corso – che valuta la risposta del sistema immunitario dei pazienti a livello periferico. Queste informazioni permetteranno di identificare nuovi marcatori molecolari, utili a prevedere la risposta alla terapia e a orientare i pazienti con DIPG verso il trattamento più opportuno.
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma
Il glioma diffuso intrinseco del ponte è un tumore pediatrico per il quale non esiste ancora una terapia efficace e la cui rimozione chirurgica non è possibile. Il trattamento standard si basa su radioterapia, associata o meno a farmaci, e numerosi studi stanno cercando di individuare una combinazione terapeutica che ne migliori la sopravvivenza. A oggi, uno dei migliori risultati osservati è il trattamento con l’anticorpo mono-clonale nimotuzumab, insieme al chemioterapico vinorelbina e alla radioterapia, combinazione che ha aumentato l’aspettativa di vita di qualche mese. Dati recenti suggeriscono che l’efficacia di questa combinazione sia legata a un coinvolgimento del sistema immunitario. Obiettivo del progetto sarà esplorare questa possibilità, utilizzando una tecnica all’avanguardia per l’analisi dei campioni di sangue di pazienti con glioma diffuso intrinseco del ponte. I campioni provengono da pazienti arruolati in uno studio clinico, in cui sono trattati con una combinazione nimotuzumab-vinorelbina-radioterapia. I risultati ottenuti permetteranno di studiare gli effetti del trattamento sul sistema immunitario e di monitorare eventuali cambiamenti durante la progressione della malattia.
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma