Danni neurologici e polmonari nelle cardiopatie congenite
Circa l'1% di tutti i bambini nati presenta difetti cardiaci congeniti e, di questi, un terzo richiede un intervento chirurgico a cuore aperto nei primi giorni di vita. Nonostante i continui miglioramenti in campo chirurgico, anestesiologico e nella gestione post-operatoria abbiano ridotto al 3% il tasso di mortalità post-intervento, i danni cerebrali continuano a essere uno dei principali problemi nei pazienti sottoposti ad interventi con circolazione extracorporea. Circa la metà dei bambini affetti da difetti cardiaci congeniti che abbiano affrontato un intervento con circolazione extracorporea mostra anomalie neurologiche o di neuro-sviluppo all’inizio dell’età scolare. Inoltre, poco si conosce sull’impatto degli interventi sui polmoni, che sembrano risentire di queste operazioni più di quanto ritenuto in passato. In questo studio si analizzerà una lista di proteine che potrebbero rappresentare dei validi biomarcatori per evidenziare danni cerebrali e/o polmonari: confrontandole con le caratteristiche degli interventi di pazienti specifici, si potrà identificare quale momento dell’intervento è a maggior rischio di danni cerebrali o polmonari. Si andrà inoltre a valutare la capacità di uno o più bio-marker di predire un esito neurologico o di neuro-sviluppo con una serie di test che saranno somministrati ai pazienti a diverse età. Lo scopo finale dello studio è pianificare o suggerire cambiamenti nelle tecniche chirurgiche e anestesiologiche, per migliorare la prognosi e la qualità di vita del bambino sottoposto a chirurgie per difetti congeniti cardiaci.
DOVE SVILUPPERÀ IL PROGETTO
Istituto di Ricerca Pediatrica "Città della Speranza", Padova