NOTE BIOGRAFICHE:
- Nata ad Alatri (FR) nel 1989
- Laureata in Biotecnologie Mediche presso l’Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
- PhD in Tecnologie Biomediche presso l’Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
Il medulloblastoma è un tumore che ha origine nel cervelletto, un’area del cervello importante per il controllo motorio e il senso dell’equilibrio. Questa neoplasia rappresenta il tumore cerebrale più comune nei bambini e continua a porre notevoli sfide dal punto di vista terapeutico. Una promettente linea di ricerca coinvolge le cosiddette cellule staminali tumorali, che giocano un ruolo chiave nell’aggressività e nelle recidive del tumore. La proteina ATF4 sembra essere cruciale nella biologia delle cellule staminali tumorali del medulloblastoma: è coinvolta nella risposta allo stress e sembra in grado di adattarsi a differenti condizioni, influenzando la sopravvivenza e la morte cellulare. Questa variazione nel “comportamento” di ATF4 potrebbe dipendere dalle diverse interazioni che stabilisce con altre proteine (chiamate interattori) all’interno della cellula. Obiettivo della ricerca sarà a chiarire il ruolo di ATF4 nella regolazione delle cellule staminali tumorali focalizzandosi sui suoi interattori, per svelare i meccanismi alla base dello sviluppo e progressione neoplastica. I risultati potrebbero rivelare nuovi bersagli terapeutici per migliorare la gestione dei pazienti con medulloblastoma.
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma
Il medulloblastoma è il tumore cerebrale più comune nei bambini, ed è costituito da due tipi cellulari: cellule tumorali differenziate e cellule staminali tumorali (CSC). Gli attuali trattamenti colpiscono principalmente la massa tumorale differenziata, mentre hanno scarsi effetti sulle CSC. Le CSC sono responsabili del mantenimento e progressione del tumore, e la loro resistenza ai farmaci è ancora dibattuta a livello scientifico. In risposta allo stress cellulare causato dalla chemioterapia, le CSC attivano meccanismi per preservare la loro omeostasi (cioè conservare le caratteristiche interne al variare delle condizioni esterne) e sopravvivere in condizioni sfavorevoli. Uno di questi meccanismi coinvolge proteine mal assemblate (UPR), cioè molecole con una struttura tridimensionale non corretta che inducono una cascata di segnali molecolari alterati.
Obiettivo del progetto sarà colpire farmacologicamente le UPR nelle CSC di medulloblastoma, utilizzando la molecola ONC201 che ha dimostrato una certa efficacia in esperimenti preliminari. Inoltre, per migliorare la risposta terapeutica, si studierà l’uso di ONC201 insieme alla chemioterapia standard, in modo da colpire contemporaneamente le CSC e la massa tumorale differenziata.
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma
Il medulloblastoma (MB) è il tumore cerebrale più comune in età pediatrica: a causa della sua capacità di crescere rapidamente, dare metastasi e recidive, per molti bambini la prognosi può essere infausta. Il MB origina nel cervelletto (area deputata al controllo dell’equilibrio e dei movimenti) da cellule non ancora mature: le cellule staminali tumorali. La presenza di questa popolazione cellulare rappresen-ta un grande vantaggio per il tumore e ne promuove la progressione, la recidiva e la resistenza alla terapia convenzionale. Studi recenti hanno dimostrato che le cellule staminali tumorali esposte a segnali di stress provenienti dall’ambiente circostante, come quelli causati dalla chemio/ radioterapia, attivano meccanismi di risposta allo stress per sopravvivere. Obiettivo del progetto sarà studiare la funzione di una delle vie di risposta allo stress nelle cellule staminali di MB: la risposta alle proteine mal ripiegate (UPR) - cioè non correttamente formate. La comprensione del ruolo biologico della “risposta UPR” farà luce sui meccanismi di progressione tumorale e permetterà di individuare nuove molecole bersaglio per terapie mirate per il medulloblastoma.
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma