NOTE BIOGRAFICHE
- Nata a Firenze nel 1983
- Laureata in Biotecnologie Mediche presso l’Università degli Studi di Firenze
- PhD in Scienze Biomediche presso l’Università degli Studi di Firenze
I tumori solidi come il carcinoma prostatico hanno una struttura complessa, composta dalle cellule tumorali proliferanti e dallo stroma (formato da altre cellule non-tumorali, matrice extracellulare e vasi sanguigni) che circonda la massa cancerosa ed è importante per lo sviluppo del tumore stesso. Studi recenti hanno dimostrato che i cannabinoidi (un gruppo di sostanze attive presenti nella pianta Cannabis sativa) possiedono notevoli proprietà antitumorali rivolte verso le cellule cancerose, ma anche verso alcuni elementi dello stroma come le cellule endoteliali e i linfociti.
I cannabinoidi, dunque, potrebbero essere alla base dello sviluppo di terapie nuove terapie in grado di migliorare notevolmente il quadro clinico dei pazienti oncologici. Il problema principale della loro somministrazione corporea, tuttavia, risiede negli effetti psicoattivi del Δ-9-tetraidrocannabinolo (THC) – il cannabinoide più noto e meglio studiato. Obiettivo del progetto sarà quello di usare delle nanoparticelle per veicolare il THC, oppure altri cannabinoidi non psicoattivi come il cannabidiolo (CBD), e valutare il loro effetto antitumorale direttamente su cellule di carcinoma prostatico.
Università degli Studi di Firenze