Di Lullo Giulia

NOTE BIOGRAFICHE

• Nata a Casoli (CH) nel 1978
• Laureata in Biotecnologie Mediche all’Università degli Studi di Milano
• PhD in Biotecnologie Mediche all’Università degli Studi di Milano

La formazione di nuovi vasi alla base del mieloma multiplo (leggi l'intervista)

2018

Studio dei linfociti T helper follicolari nel mieloma multiplo

I linfociti sono particolari globuli bianchi divisi in due grandi famiglie: i linfociti T e i linfociti B, questi ultimi deputati a produrre e secernere anticorpi. Il mieloma multiplo è un tumore delle plasmacellule, e cioè della forma attiva dei linfociti B. Questa malattia evolve da forme precancerose o asintomatiche fino alla forma conclamata: i meccanismi che regolano l’evoluzione sono però poco noti. L’instabilità genetica tipica del mieloma e delle forme precancerose sembra partire dal centro germinativo, il sito all’interno dei linfonodi dove i linfociti B maturano e diventano in grado di produrre anticorpi specifici e mantenere memoria immunologica.

I linfociti T helper follicolari (Tfh) sono linfociti T che aiutano la maturazione e il differenziamento dei linfociti B: si trovano nel centro germinativo, ma sono stati identificati anche nel sangue. In alcuni tumori solidi i Tfh che si infiltrano nella massa maligna correlano con una prognosi migliore, mentre in alcune neoplasie delle cellule B i Tfh risultano pro-tumorali. Scopo del progetto è dunque studiare il ruolo dei Tfh nel mieloma. Nello specifico verranno analizzate la loro frequenza e distribuzione negli stati pre-sintomatici e nella malattia conclamata, per valutare il loro possibile coinvolgimento nei difetti dell’immunità associati al mieloma, le cui cause non sono chiare.

La ricerca vuole chiarire il ruolo di un tipo particolare di linfociti T nello sviluppo del mieloma da fase pre-cancerosa a malattia sintomatica.

Area

Oncologia

2017

Farmaci immunomodulanti e linfociti T helper nel mieloma multiplo 

Il mieloma multiplo è una neoplasia delle plasmacellule (cellule immunitarie derivate dai linfociti B, destinate a produrre anticorpi) per la quale non esiste cura, ma solo varie linee di trattamento per contenere le frequenti ricadute e l’insorgenza di malattia refrattaria. 

I linfociti T helper (Th) sono cellule del sistema immunitario distinte in vari sottotipi funzionali e capaci di favorire o contrastare la progressione tumorale. Studi precedenti hanno dimostrato che il sottotipo Th22 riveste un ruolo pro-tumorale nel mieloma multiplo ed è correlato ad una cattiva prognosi, mentre il sottotipo Th17 è associato all’erosione ossea, tipica complicanza di questa malattia.

Inoltre, dati preliminari suggeriscono che i pazienti trattati con l’attuale terapia, basata su farmaci immunomodulanti (IMiD) come talidomide e lenalidomide, mostrano un minor numero di linfociti Th17 e Th22. Mentre i profondi benefici arrecati dall’introduzione di tali farmaci nella terapia del mieloma multiplo sono noti ormai da tempo, solo recentemente se ne stanno chiarendo i meccanismi d’azione. Molto poco si sa di quali siano gli effetti degli IMiD sulla funzione e sul differenziamento dei sottotipi Th nel mieloma multiplo. Il chiarimento di questi aspetti è l’oggetto di questo studio, che servirà a migliorare la scelta terapeutica nel mieloma multiplo e a sviluppare nuovi e più efficaci farmaci.


DOVE SVILUPPERA' IL PROGETTO:

Irccs Ospedale San Raffaele di Milano

Area

Oncologia

2016

Le interleuchine prodotte dai linfociti Th22 nell'angiogenesi associata al mieloma multiplo 

Il mieloma multiplo è un tumore delle plasmacellule e rappresenta la seconda neoplasia ematologica più diffusa, tuttora difficilmente curabile e ad alto tasso di mortalità. Nei tumori, la formazione di nuovi vasi sanguigni, nota come “angiogenesi”, contraddistingue la progressione tumorale e rappresenta un marcatore prognostico negativo. Nel mieloma multiplo, l’angiogenesi dipende da un’aumentata produzione, nel midollo osseo, di fattori proangiogenetici - il più noto è il VEGFrispetto agli anti-angiogenetici da parte di cellule tumorali ma anche sane. I neovasi associati al tumore presentano anche caratteristiche diverse da quelle dei vasi normali. Dati recenti indicano che le interleuchine IL-22 e IL-13, prodotte da un particolare tipo di linfociti T, noti come Th22, favoriscano la crescita tumorale e la resistenza del mieloma multiplo ai chemioterapici. Poichè tali interleuchine sembrano favorire l’angiogenesi in altri tipi di malattie. Scopo del progetto è verificare se e come esse regolino la formazione di neovasi nel mieloma multiplo.

Tale studio servirà a chiarire i peculiari meccanismi angiogenetici del mieloma multiplo e identificare nuovi bersagli per la terapia antiangiogenetica, che al momento può contare solo sugli inibitori del VEGF, che risultano poco efficaci se usati come monoterapia. Il perfezionamento delle strategie terapeutiche potrà aumentare la sopravvivenza dei malati di mieloma multiplo.

DOVE SVILUPPERÀ IL PROGETTO

IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

Area

Oncologia
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