Note biografiche:
- Nata a San Giovanni in Fiore (CS) nel 1988
- Laureata in Biologia Applicata alla Biomedicina presso l’Università di Pisa
- PhD in Life and Biomolecular Sciences presso la Open University, Milton Keynes (UK)
Il tumore al seno triplo negativo rappresenta una forma di neoplasia altamente aggressiva. Questa tipologia di tumore non possiede nessuno dei bersagli molecolari per i quali esistono trattamenti mirati, e per questo le opzioni terapeutiche sono limitate. L'immunoterapia, attraverso l’utilizzo di farmaci in grado di riprogrammare il sistema immunitario, ha recentemente aperto nuove strade per il trattamento dei tumori tripli negativi. Nella maggioranza dei casi, tuttavia il tumore presenta o sviluppa nel tempo una resistenza alla terapia: è quindi necessario comprendere meglio i meccanismi con cui questi tumori acquisiscono resistenza ai farmaci.
Obiettivo della ricerca sarà sviluppare un nuovo approccio terapeutico utilizzando una proteina (PD1-IL2v) capace di attivare le cellule immunitarie (i linfociti T Killer) in grado di eliminare il tumore, e di evitare al contempo l’aumento delle cellule immunitarie che invece sosterrebbero la crescita tumorale. Verrà valutata la combinazione con la chemioterapia per sviluppare una “memoria” contro il tumore a lungo termine, conferendo una protezione da eventuali ricadute. I risultati di questa ricerca potrebbero ampliare le opzioni terapeutiche per le pazienti con risposta limitata alle terapie convenzionali.
Istituto Europeo di Oncologia (IEO), Milano
Il tumore triplo negativo colpisce circa il 20% delle pazienti con diagnosi di tumore al seno e rappresenta una forma di neoplasia altamente aggressiva. Questa tipologia di tumore non possiede nessuno dei tre bersagli molecolari per i quali esistono trattamenti mirati (recettore degli estrogeni, recettore del progesterone, aumentata presenza di HER-2), e per questo le opzioni terapeutiche sono limitate. Obiettivo del progetto sarà sviluppare un nuovo approccio terapeutico che impieghi anticorpi bispecifici: si tratta di farmaci innovativi, in grado di agganciarsi alle cellule tumorali e contemporaneamente alle cellule del sistema immunitario, creando un “ponte” e rendendo la terapia più efficace rispetto agli anticorpi tradizionali. Verrà inoltre valutato se gli anticorpi bispecifici in combinazione con la chemioterapia siano in grado di sviluppare una “memoria” contro il tumore, che potrebbe conferire alle pazienti una protezione a lungo termine da eventuali ricadute. I risultati potrebbero porre le basi per nuove terapie nel tumore al seno triplo negativo, migliorando l’efficacia del trattamento e aumentando le opzioni terapeutiche a disposizione delle pazienti.
Istituto Europeo di Oncologia (IEO), Milano