NOTE BIOGRAFICHE
- Nata a Partinico (PA) nel 1988
- Laureata in Biologia della Salute presso l’Università degli Studi di Palermo
- PhD in Experimental Medicine presso Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität Bonn (Germania)
Il glioblastoma (GBM) è il tumore cerebrale primario più comune, e il trattamento standard comprende la rimozione chirurgica seguita da radioterapia e chemioterapia con temozolomide. Al momento, il GBM si è dimostrato resistente all’immunoterapia (un insieme di tecniche che attivano il sistema immunitario contro il tumore): questa caratteristica sembra legata alla capacità del tumore di “evadere” dalla sorveglianza immunitaria.
Obiettivo del progetto sarà studiare gli effetti del farmaco TAK-981 (subasumstat), il quale è in grado di inibire un meccanismo chiamato SUMOilazione (un processo che “modifica” le proteine dopo averle prodotte). In generale, il farmaco dovrebbe stimolare la produzione di molecole chiamate MHC nelle cellule tumorali: la presenza di queste molecole dovrebbe favorire il riconoscimento da parte del sistema immunitario, permettendo di utilizzare l’immunoterapia nel glioblastoma. In particolare, la presenza di molecole MHC dovrebbe stimolare le cellule CIK, cioè dei linfociti che riconoscono ed eliminano il tumore. Se confermati, questi risultati aprirebbero la strada a nuove terapie contro il glioblastoma.
IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano