NOTE BIOGRAFICHE
- Nata a Forlì nel 1978
- Laureata in Scienze Biologiche all’Università degli Studi di Bologna
- PhD in Oncologia e Patologia Sperimentale all’Università degli Studi di Bologna
Il carcinoma del colon è, in Europa, il secondo tumore più frequente e il quarto come causa di morte. I fattori di rischio sono sia di natura ambientale che genetica, mentre il suo trattamento è prevalentemente di tipo chirurgico per gli stadi precoci (I-III). Solo in caso di fattori prognostici negativi, all’intervento chirurgico viene associata una terapia adiuvante per prevenire recidive e metastasi. Purtroppo alcuni pazienti non trattati con terapia adiuvante sviluppano metastasi dopo l’intervento: per questo motivo è di grande importanza individuare nuovi biomarcatori di prognosi per identificare i pazienti con tumore al colon di stadio II che potrebbero beneficiare della terapia adiuvante perché ad alto rischio di sviluppare metastasi. Scopo del progetto è confrontare, tramite piattaforme tecnologiche d’avanguardia, variazioni nelle modificazioni del DNA (chiamate modificazioni epigenetiche) e nell’espressione di piccole molecole di RNA (microRNA) su pazienti con tumore al colon che hanno o non hanno sviluppato metastasi dopo l’intervento. L'identificazione di nuovi biomarcatori di recidiva facilmente valutabili potrebbero andare a integrare le linee guida diagnostiche sul cancro del colon, fornendo uno strumento decisionale aggiuntivo per l'oncologo nella elaborazione del più opportuno percorso terapeutico per ogni paziente.
Lo scopo è confrontare le modificazioni del DNA e i microRNA in pazienti soggetti o no a metastasi di tumore al colon, per trovare nuovi marcatori di recidiva.
Università degli Studi di Bologna