Vannini Eleonora

NOTE BIOGRAFICHE

• Nata a Fiesole (FI) nel 1985
• Laureata in Neurobiologia all’Università degli Studi di Pisa
• PhD in Neurobiologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa

L'intervista: "Decodifico la comunicazione nel glioblastoma multiforme" (2016)

2019

Una proteina batterica come innovativa terapia per il glioblastoma

 

I gliomi sono i tumori cerebrali primari (non metastatici) più comuni, e il glioblastoma (GBM) rappresenta una delle forme più aggressive. La terapia standard per questa patologia consiste nella resezione chirurgica della massa tumorale seguita da cicli di radio e chemioterapia. Questo tipo di intervento, tuttavia, non è abbastanza efficace per curare il GBM e occorre dunque sviluppare strategie innovative. Studi recenti hanno dimostrato che la proteina batterica CNF1 (Cytotoxic Necrotizing Factor 1) è in grado di uccidere le cellule cancerose di GBM in vitro, sia umane che murine, aumentando la sopravvivenza dei modelli animali utilizzati. Inoltre CNF1 può incrementare la funzionalità e la plasticità neuronale della zona vicina al tumore, aiutando nel recupero della zona colpita.

Purtroppo, a oggi, la somministrazione del CNF1 è possibile solo in loco, dopo avere effettuato la resezione della massa tumorale. Obiettivo del progetto è dunque “ingegnerizzare” CNF1 in modo da somministrarlo per via sistemica (ad esempio per via orale o iniettandolo), permettendogli di superare la barriera ematoencefalica del cervello e facendolo agire direttamente sulle cellule di GBM.


Obiettivo del progetto è quello di produrre una strategia terapeutica contro il glioblastoma usando una proteina batterica per via sistemica. 


DOVE SVILUPPERA' IL PROGETTO:

Istituto di Neuroscienze CNR, Pisa

Area

Oncologia

2016

Ruolo delle vescicole extracellulari nel glioblastoma multiforme

Il Glioblastoma Multiforme è una delle forme più aggressive fra i tumori del sistema nervoso centrale. Nonostante i progressi nella terapia, questi tumori restano associati ad un’alta mortalità e, spesso, a recidive; da qui l’urgenza di trovare bersagli terapeutici per bloccare o rallentare la loro crescita. Lo scopo del progetto è quello di chiarire, attraverso analisi molecolari e fisiologiche, il ruolo delle vescicole extracellulari nella crescita e nella fisiologia del glioblastoma. Le vescicole extracellulari possono essere secrete sia da cellule normali che da cellule neoplastiche e la loro composizione varia a seconda della cellula di origine e del suo stato fisiologico. Esse sono coinvolte in numerose funzioni biologiche fra cui il rimodellamento e la comunicazione cellulare, la modulazione del microambiente e la regolazione della funzione immunitaria. Nei tumori le vescicole extracellulari assumono un ruolo chiave perché capaci di determinare il destino delle cellule adiacenti portando alla formazione di un ambiente pro-tumorale. Nello specifico, nel glioblastoma le vescicole sono associate, oltre che a soppressione della risposta immunitaria contro il tumore, anche a progressione, angiogenesi ed invasione delle cellule maligne. Il meccanismo alla base di tali alterazioni è, però, ancora ignoto. L’obiettivo è caratterizzare con analisi molecolari e fisiologiche l’impatto delle vescicole rilasciate dal glioblastoma sul tessuto sano adiacente, al fine di poter comprendere il funzionamento della progressione tumorale.

DOVE SVILUPPERÀ IL PROGETTO

Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (MI)

Area

Oncologia
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