Note biografiche:
- Nato a Scandiano (RE) nel 1992
- Laureato in Chimica presso Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
- PhD in Scienze Chimiche presso Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Obiettivo: utilizzare nanoparticelle per il trasporto del farmaco temoporfin, combinando terapia fotodinamica e chemioterapia nel trattamento dei tumori testa-collo. La terapia fotodinamica è un trattamento non invasivo che combina l’uso di un farmaco, detto fotosensibilizzatore, a quello della luce per eliminare le cellule tumorali. Il temoporfin è un fotosensibilizzatore approvato in Europa per il trattamento dei tumori testa-collo, ma ha delle limitazioni dovute alla sua scarsa solubilità, che lo rende di difficile somministrazione e tossico anche in assenza di luce. Lo stratagemma del “cavallo di Troia” – nascondendo il farmaco temoporfin all’interno di proteine già presenti nell’organismo, come l’albumina – ha permesso di superare questi limiti. L’efficacia nel trasporto di molecole può tuttavia essere ulteriormente migliorata grazie alle nanoparticelle, che garantiscono una maggiore selettività contro le cellule tumorali.
L’obiettivo della ricerca Temotaxi è sviluppare nanoparticelle di proteine per il trasporto simultaneo di temoporfin e di agenti chemioterapici, generando una combinazione terapeutica ancora più potente dei singoli trattamenti. Verranno identificati diversi chemioterapici da utilizzare in combinazione con temoporfin e, successivamente, saranno sviluppate delle nanoparticelle di seconda generazione, utilizzando diverse proteine del sangue per aumentare le opzioni terapeutiche nei tumori testa-collo.
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
La terapia fotodinamica è un trattamento non invasivo che combina l’uso di un farmaco, detto fotosensibilizzatore, a quello della luce (che attiva il farmaco) così da eliminare le cellule tumorali. Un fotosensibilizzatore tra i più promettenti è il temoporfin, approvato in Europa per il trattamento dei tumori della testa e del collo. L’utilizzo di questa molecola è limitato dalla sua scarsa solubilità, fattore che rende il temoporfin di difficile somministrazione e tossico anche in assenza di luce.
Lo stratagemma del “cavallo di Troia”, nascondendo il temoporfin all’interno di proteine naturalmente presenti nell’organismo, ha permesso di sorpassare questi limiti. L’obiettivo del progetto, ora, sarà legare a queste proteine trasportatrici delle “chiavi molecolari”, capaci di far entrare selettivamente il temoporfin solo nelle cellule tumorali e ridurre gli effetti collaterali sui tessuti sani. Una prima selezione di queste chiavi molecolari verrà effettuata con approcci bioinformatici al computer. Di seguito, verranno sintetizzate in laboratorio le molecole più promettenti e verrà valutata la loro efficacia contro il tumore.
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
La terapia fotodinamica è un trattamento non invasivo che abbina l’uso di un farmaco, detto fotosensibilizzatore, a quello della luce per distruggere le cellule tumorali. Un fotosensibilizzatore tra i più promettenti è il temoporfin, approvato in Europa per il trattamento dei tumori della testa e del collo. Questa molecola ha però delle limitazioni nel suo utilizzo: la sua ridotta solubilità lo rende poco compatibile con il nostro organismo, prevalentemente di acqua, risultando tossico anche in assenza di luce. Obiettivo del progetto TemoTaxi sarà quello di utilizzare lo stratagemma del “ca-vallo di Troia” per nascondere il temoporfin all’interno di proteine naturalmente presenti nel nostro organismo. Questo approccio permetterebbe di risolvere con-temporaneamente due problemi: la bassa solubilità del farmaco in ambiente fisio-logico e la sua scarsa biocompatibilità, garantiti invece dallo scudo di proteine. In una prima fase le proteine più adatte per trasportare il farmaco saranno identifica-te tramite uno screening virtuale. I candidati così individuati saranno sintetizzati in laboratorio e valutati per la loro efficacia nel trattamento fotodinamico in cellule tumorali.
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