Hot Edina

NOTE BIOGRAFICHE

• Nata a Bijelo Polje (Montenegro) nel 1986
• Laureata in Biologia al College of the Atlantic di Bar Harbor (USA)
• PhD in Microbiologia Cellulare e Molecolare al Max Planck Institute di Marburg (Germania)

2016

Mirare alla barriera vascolare intestinale per prevenire la steatopatite non alcolica del fegato 

La steatoepatite non alcolica è una grave malattia del fegato che molto spesso progredisce in epatocarcinoma, tumore ad oggi senza cura definitiva. Sono molte le evidenze scientifiche che indicano fattori genetici, metabolici, infiammatori e ambientali come cause alla base della steatoepatite non alcolica; ad oggi, l’unico trattamento volto al miglioramento della malattia è il cambiamento della dieta e dello stile di vita. Un’alterata permeabilità dello strato epiteliale intestinale consente il passaggio di molecole potenzialmente dannose nella circolazione sistemica e quindi al fegato. Ciò ha come conseguenza uno stato di infiammazione cronica che può progredire a steatoepatite non alcolica. Una recente scoperta ha identificato la presenza di una ulteriore barriera localizzata al di sotto dello strato epiteliale, la barriera vascolare intestinale. Scopo del progetto è capire quale sia l’esatto ruolo della barriera vascolare intestinale nella steatoepatite non alcolica e come bersagliare tale barriera per prevenire la progressione della malattia. Risultati preliminari mostrano come in un modello sperimentale di steatoepatite non alcolica indotta da una particolare dieta, lo sviluppo della malattia decorre in parallelo a una progressiva distruzione della barriera vascolare intestinale. L’obiettivo finale è arrivare a capire come migliorare la funzionalità di tale barriera attraverso la modulazione della dieta, del metabolismo degli acidi biliari e della composizione della flora batterica intestinale.

DOVE SVILUPPERÀ IL PROGETTO

Istituto Europeo di Oncologia di Milano

Torna a inizio pagina