L’autofagia come bersaglio per colpire le cellule staminali tumorali
Il tumore al seno triplo negativo è il più aggressivo e invasivo tra le neoplasie mammarie e, a oggi, non esistono regimi terapeutici mirati. L’aggressività di questo tumore è correlata alla presenza di cellule staminali tumorali, una tipo di cellule particolarmente capace di sfuggire alla chemioterapia e adattarsi alle condizioni sfavorevoli del microambiente tumorale – l’insieme di cellule e tessuti intorno al tumore. I meccanismi che regolano questa abilità non sono chiari, ma l’autofagia sembra essere uno dei principali indiziati: si tratta di un processo normalmente presente nelle cellule, attraverso il quale si riciclano le componenti danneggiate e mal funzionanti, che potrebbe essere utilizzato dal tumore per sopravvivere in condizioni di stress. Obiettivo del progetto sarà comprendere i meccanismi che legano l’autofagia alla sopravvivenza delle cellule staminali tumorali. In particolare, modulare farmacologicamente e geneticamente il processo di autofagia in vitro permetterà di capire quali meccanismi biologici siano “attivi o spenti” nelle cellule staminali tumorali. Queste informazioni potranno individuare nuovi potenziali bersagli farmacologici da impiegare contro il tumore al seno triplo negativo.
Dove svilupperà il progetto:
Telethon Institute of Genetics and Medicine (TIGEM), Napoli