NOTE BIOGRAFICHE:
- Nato a Siracusa nel 1979
- Laureato in Scienze Animali presso l’Università degli Studi di Bologna
- PhD in Biotecnologie Veterinarie presso l’Università degli Studi di Milano
La malattia di Alzheimer è la causa più comune di demenza, con una maggiore frequenza nelle donne probabilmente a causa della diminuzione degli ormoni steroidei (e del loro effetto neuroprotettivo) dopo la menopausa. La riduzione del metabolismo energetico, la disfunzione dei mitocondri (piccoli organelli produttori di energia) e l’aumento di stress ossidativo nel cervello sono eventi osservabiliu anche prima della comparsa dei segni distintivi della malattia: le placche di amiloide-β (Aβ) e i grovigli di proteina Tau. .
Attualmente non sono disponibili terapie efficaci per prevenire o attenuare la malattia di Alzheimer. Basandosi su queste evidenze e utilizzando il modello murino SAMP8 (caratterizzato da invecchiamento precoce e sintomatologia clinica simile all’Alzheimer), gli obiettivi del progetto sono: identificare i meccanismi molecolari alla base delle differenze di genere analizzando in particolare il ruolo del controllo qualità dei mitocondri e testare gli effetti terapeutici di una supplementazione dietetica con aminoacidi ramificati che in altri modelli è risultata ridurre lo stress ossidativo.
Le ricadute traslazionali di questo progetto potrebbero avere un enorme impatto permettendo il successivo sviluppo di approcci nutraceutici genere-mirati per la prevenzione e cura dell’Alzheimer. L’obbiettivo del progetto è mettere a punto un approccio nutraceutico per la prevenzione e cura dell’Alzheimer che tenga conto delle differenze di genere.
Università degli Studi di Milano