Bossi Daniela

NOTE BIOGRAFICHE

• Nata a Milano nel 1975
• Laureata in Biologia all’Università degli Studi di Milano
• PhD in Biologia del Cancro alla Open University di Londra (UK)

2017

Caratterizzazione delle sotto-popolazioni tumorali del melanoma

 

Nonostante i notevoli progressi ottenuti recentemente nel trattamento del melanoma metastatico con l’immunoterapia e/o la terapia mirata, solo il 10-20% dei pazienti sopravvive dopo 5-10 anni dall’inizio del primo trattamento. Ciò è attribuibile principalmente all'eterogeneità genetica e funzionale di questo tumore. Nel melanoma infatti coesistono sottopopolazioni tumorali, geneticamente diverse e con un diverso potenziale proliferativo, che sono in grado di rispondere in modo differente sia agli stimoli esterni sia alla terapia, e di sviluppare rapidamente meccanismi di resistenza ai trattamenti anti-tumorali.

Studi recenti hanno dimostrato che la crescita del melanoma è sostenuta da una piccola sottopopolazione di cellule tumorali non-proliferanti, intrinsecamente resistenti ai comuni trattamenti anti-tumorali. Allo scopo di discriminare quali sono le sottopopolazioni tumorali biologicamente rilevanti per il mantenimento del melanoma, sono stati creati modelli murini di melanoma metastatico in cui, dopo marcatura con una molecola fluorescente (H2B-GFP), è possibile seguire in vivo in tempo reale la proliferazione e il destino delle cellule tumorali.


Lo scopo finale di questo progetto è quello di isolare e caratterizzare la sottopopolazione di cellule tumorali non-proliferanti che ipotizziamo essere intrinsecamente insensibile ai trattamenti anti-tumorali. Determinare quali possono essere le vulnerabilità di queste cellule non-proliferanti potrebbe essere un approccio efficace per capire i meccanismi che sono alla base della resistenza tumorale.

DOVE SVILUPPERA' IL PROGETTO

Istituto Europeo di Oncologia, Milano

Area

Oncologia

2016

Studio delle vie molecolari alla base dello sviluppo del melanoma 

Il melanoma è un tumore molto aggressivo se diagnosticato in fase tardiva. Il suo sviluppo è causato principalmente da mutazioni genetiche nei geni BRAF (circa 50%) o N-RAS (circa 25%). Uno degli interventi terapeutici più efficaci è l’uso di farmaci che bloccano l’attività dei geni mutati o ne inibiscono le vie di segnalazione. Queste terapie hanno aumentato la sopravvivenza dei pazienti con melanoma. La maggior parte dei pazienti, tuttavia, sviluppa rapidamente resistenza ai farmaci e diventa refrattaria ai trattamenti in uso. Per questo motivo è importante identificare nuovi geni e nuove vie molecolari associate allo sviluppo di questo tumore, per poi disegnare farmaci specifici e validarne il loro ruolo terapeutico.

L’obiettivo dello studio è analizzare la crescita del melanoma in vivo utilizzando modelli animali ottenuti trapiantando in topi immunocompromessi cellule isolate da biopsie o tumori prelevati in sede operatoria di pazienti affetti da melanoma. È dimostrato che il tumore sviluppato nell’animale mantiene tutte le caratteristiche del tumore originale. Da uno primo screening genetico condotto in diversi melanomi, è stato possibile identificare potenziali nuovi oncogeni coinvolti nel melanoma. È in corso lo studio dei profili trascrizionali di questi tumori e per integrare queste analisi in un’unica piattaforma analitica per identificare nuove vie molecolari, potenzialmente importanti nella progressione del melanoma.

DOVE SVILUPPERÀ IL PROGETTO

Istituto Europeo di Oncologia di Milano

Area

Oncologia
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