NOTE BIOGRAFICHE
- Nata a Scafati (SA) nel 1984
- Laureata in Biotecnologie Mediche presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II
- PhD in Sviluppo e Salute Umana presso l’Università di Southampton (UK)
L’uromodulina è la proteina più abbondante nelle urine in condizioni fisiologiche. Il gene che codifica per l’uromodulina si chiama UMOD: recenti studi hanno identificato varianti comuni di questo gene che determinano livelli più elevati di uromodulina, associati ad un alto rischio di malattia renale cronica (CKD) e ipertensione. In questo studio verranno utilizzati modelli animali (topi) con diverse varianti del gene UMOD, per indagare l'effetto biologico delle diverse quantità di uromodulina.
Alti livelli di espressione del gene sono associati alla comparsa di lesioni renali, sia nell’uomo che nel topo, in maniera chiaramente dipendente dall’età. Tali dati suggeriscono che questi danni possano risultare rilevanti con l’invecchiamento e/o in concomitanza ad altre malattie associate all’età. Questo progetto si propone quindi di porre le basi per comprendere l’interazione tra il rischio genetico associato all’uromodulina e lo stile di vita, ponendo l’attenzione su come l’alimentazione possa avere un impatto sulla funzione renale e sulla prevenzione della CKD.
Scopo dello studio è comprendere in che modo l’invecchiamento del rene dipenda dall’interazione tra lo stile di vita e la presenza di varianti genetiche che portano a livelli alti di uromodulina nelle urine.
IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano