NOTE BIOGRAFICHE
• Nata a Roma nel 1979
• Laureata in Scienze Biologiche all’Università di Roma La Sapienza
• PhD in Farmacologia di genere all’Università degli Studi di Sassari
• Nata a Roma nel 1979
• Laureata in Scienze Biologiche all’Università di Roma La Sapienza
• PhD in Farmacologia di genere all’Università degli Studi di Sassari
Il carcinoma mammario è il tumore femminile più frequente e la principale causa di morte tra le donne nei paesi occidentali. Gli estrogeni svolgono un ruolo significativo nello sviluppo e nella progressione di tale neoplasia, attraverso il legame con il loro recettore specifico. Circa i due terzi dei tumori al seno primari esprimono il recettore degli estrogeni di tipo alfa (ERα) e tra le terapie ormonali adottate vi è il trattamento con tamoxifene, molecola che impedisce il legame degli estrogeni al recettore. L’applicazione di tale terapia è però limitata dalla comparsa di resistenza al farmaco. In uno studio recente è stato rilevato, nel siero di pazienti con tumore al seno, la presenza di anticorpi autoprodotti contro il recettore ERα, legandolo e agendo come agonisti degli estrogeni. Lo scopo del progetto è valutare il ruolo di tali anticorpi nella patogenesi del cancro al seno e nella comparsa della resistenza al trattamento antiestrogenico. In particolare, verrà valutato in linee cellulari di cancro al seno, come gli autoanticorpi possano modulare l’espressione genica, la proliferazione, la morte e la migrazione cellulare, e influenzare la capacità di risposta al trattamento con tamoxifene. Inoltre, gli effetti degli anticorpi contro ERα verranno studiati in modelli murini di carcinoma mammario, trattati o meno con tamoxifene, mediante valutazione della massa tumorale. Comprendere il meccanismo di azione degli anticorpi contro ERα ci permetterà di chiarire il loro ruolo come marcatori prognostici e predittivi di risposta alla terapia.
Istituto Superiore di Sanità di Roma