NOTE BIOGRAFICHE:
- Nata a Kumamoto (Giappone) nel 1981
- Laureata in Biologia presso l’Institute of Molecular Embryology and Genetics, Kumamoto (Giappone)
- PhD in Life Science, Pharmacology presso la Kumamoto University (Giappone)
Nella maggior parte dei pazienti con cancro prostatico, il primo approccio terapeutico è la cosiddetta terapia di deprivazione degli androgeni. Nel tempo, tuttavia, si possono originare forme tumorali resistenti e in questi casi risulta fondamentale sviluppare nuove strategie terapeutiche.
Un approccio sperimentale riguarda i mitocondri: questi organelli cellulari funzionano come centrali energetiche, hanno un ruolo cruciale nel metabolismo e nel rifornimento energetico, e sono state riscontrate alterazioni a loro carico in diversi tumori. Obiettivo del progetto sarà capire il ruolo dei mitocondri anche nel carcinoma prostatico: confrontando cellule della prostata normali e cancerose, verranno analizzate le differenze nel metabolismo e nell’attivazione di alcuni geni-chiave legati al tumore.
In particolare, verrà studiato il ruolo della proteina mitocondriale Opa1 che - se inibita farmacologicamente - sembra essere in grado di ridurre la crescita e la severità del tumore. I risultati consentiranno di identificare nuovi bersagli farmacologici per colpire i tumori della prostata resistenti alla terapia di deprivazione degli androgeni.
Veneto Institute of Molecular Medicine (VIMM), Padova