Il 13 settembre alla Camera dei Deputati il «Comitato Testamento Solidale» organizza una giornata di sensibilizzazione sul tema del lascito solidale al termine della propria esistenza. Protagonista anche la Fondazione Umberto Veronesi

Una giornata dedicata...agli «altri»

A tre anni dalla sua nascita, il «Comitato Testamento Solidale», di cui fa parte anche la Fondazione Umberto Veronesi, ha organizzato una giornata dedicata al tema del lascito solidale. L’appuntamento con il primo convegno nazionale dal titolo «Testamento Solidale. Una tradizione che guarda al futuro», organizzato con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato e della Camera dei Deputati, è fissato per domani, 13 settembre, all’interno di Palazzo Montecitorio (Sala della Regina), sede della Camera dei Deputati. È possibile partecipare gratuitamente all’incontro telefonando ai numeri 06-44160854 e 06-44160842 o inviando un’email al seguente indirizzo: testamento.solidale@inc-comunicazione.it.

Sarà un’occasione utile per raccontare le storie di chi ha scelto di dare una conclusione nobile alla propria esistenza tramite un lascito solidale, trasformando così il proprio testamento in una storia d’amore verso il prossimo e lanciando un messaggio di speranza alle nuove generazioni. Una scelta che finora risulta essere stata già adottata dal 14 per cento dei nostri connazionali. In particolare oltre una persona (o una coppia) senza figli su 4 è orientata a lasciare parte del proprio patrimonio a una o più associazioni nel proprio testamento. Un chiaro segnale di come sia sempre più diffusa la conoscenza di una simile opportunità, che oggi risulta nota a sette italiani su dieci.

I dati sono stati raccolti in un’indagine realizzata da GfK Eurisko per il «Comitato Testamento Solidale», che ha svelato come il testamento solidale non sia più percepito come un comportamento riservato soltanto alle famiglie benestanti. Nonostante gli anni di recessione, infatti, il trend è cresciuto in maniera omogenea. A sceglierlo, racconteranno i notai, sono soprattutto le donne (65 per cento). Ma è in costante aumento anche l’interesse dei giovani. Quanto all’età dei testatori, per il 77 per cento dei notai si tratta di persone dai 60 anni in su, sebbene per il 22 per cento degli intervistati si stia cominciando a delineare un abbassamento dell’età media. «Siamo in prima linea accanto al comitato al fine di superare e annullare le barriere psicologiche e scaramantiche relative alla predisposizione di un testamento con fini di solidarietà - afferma Gianluca Abbate, consigliere nazionale e responsabile relazioni terzo settore del Consiglio Nazionale del Notariato -. I notai sono dei referenti importanti per aiutare i cittadini ad orientarsi in questa materia, far conoscere i propri diritti sulla successione e come destinare il proprio patrimonio a realtà benefiche senza ledere i diritti dei familiari». Dietro la scelta di fare un lascito solidale, ci sono ragioni personali come la sensibilità verso una determinata causa, la vicinanza in vita a una specifica associazione, il desiderio di lasciare un segno di sé fuori dalla propria famiglia, la visione etica della persona.

 

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