Scaricabile online il nuovo volume di The Future of Science and Ethics. A Napoli la presentazione del volume nel ricordo di Umberto Veronesi
Uno degli argomenti di più stringente attualità è quello delle bufale scientifiche: con diverse analisi approfondite sulle loro ricadute sulla società e la vita politica. Ma nelle oltre duecento pagine del terzo numero della rivista The Future of Science ed Ethics, diretta da Cinzia Caporale (presidente del comitato etico della Fondazione Umberto Veronesi), sono in realtà diversi gli approfondimenti su temi finiti a più riprese sulle pagine dei quotidiani negli ultimi mesi: dalla dichiarazione di integrità nella ricerca alla richiesta di maggiore trasparenza sulle etichette dei prodotti omeopatici avanzata dal Comitato Nazionale per la Bioetica.
LA SCIENZA NELLA CASA DEI CITTADINI
Non suona dunque come una sorpresa il tutto esaurito registrato nella Sala della Giunta di Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli. Il capoluogo partenopeo ha ospitato per la prima volta il lancio del nuovo numero della rivista. E nonostante l'assenza del sindaco Luigi Demagistris, impegnato a Milano per una riunione dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci), la risposta è stata più che positiva. A fare gli onori di casa è stata Alessandra Clemente, assessore alle politiche giovanili dell'ente civico, che ha ringraziato l'Avvocato Maurizio De Tilla, responsabile della delegazione di Napoli: «Siamo lieti che la scelta sia ricaduta sulla nostra città, dove l'impegno finalizzato al miglioramento della qualità della vita della nostra cittadinanza si concretizza ogni giorno». Assai gradita è stata la scelta anche per la Fondazione Umberto Veronesi, «perché il nostro obiettivo è quello di portare la scienza al popolo e allora quale miglior luogo della casa comunale?», ha aggiunto il presidente Paolo Veronesi, nel corso della presentazione moderata dal giornalista scientifico Pietro Greco. «L'etica ha un ruolo fondamentale per noi, tanto nella messa a punto dei protocolli di ricerca quanto nello sviluppo e di un corretto rapporto tra medici e pazienti».
LA PRESENTAZIONE DELLA RIVISTA
Entrando nel merito dei contenuti della rivista, costruita secondo i canoni che appartengono alle pubblicazioni scientifiche, con un taglio maggiormente divulgativo, ampio spazio è stato dato al rapporto tra questioni scientifiche e società. D'altra parte, per dirla con le parole di Cinzia Caporale, «nell'era della conoscenza e dell'innovazione tecnologica, è necessario rivalutare il contributo delle discipline scientifiche». Condivisione e compartecipazione sono le priorità della rivista, che punta ad affrontare temi attuali in chiave critica. «L'etica, per Umberto Veronesi, ha avuto sempre un ruolo nevralgico nei dibattiti scientifici», ha ricordato Caporale, prima di presentare il terzo numero. «Eguaglianza di genere e mobilità dei ricercatori sono due aspetti chiave che abbiamo deciso di approfondire, in quanto ritenuti tra le priorità dalla Commissione Europea per porre fine alla perdita di talenti e diversificare le opinioni e gli approcci alla ricerca». Sedici pagine della nuova rivista sono dedicate al tema dell'etichettatura dei preparati omeopatici, incluso un intervento del presidente della Federazione Nazionale dell'Ordine dei Medici e dei Chirurghi e Odontoiatri Italiani (Fnomceo), Roberta Chersevani. Nel volume le posizioni espresse sono eterogenee, «ma abbiamo ritenuto che fosse giunto il momento di fare chiarezza su questo tema», ha spiegato Caporale. «Papà ha sempre ricordato la necessità di avere le prove scientifiche prima di sottoporre un paziente a un nuovo trattamento», ha ricordato Silvia Veronesi, condirettore della rivista.
IL RICORDO DI UMBERTO VERONESI
È toccato al padrone di casa Maurizio De Tilla («la sede della Fondazione è a Milano, ma la sua anima è per metà napoletana») celebrare il ricordo appassionato di Umberto Veronesi: «Pluralista, ascoltatore, determinato: Umberto è stato tutto questo, sia nelle battaglie vinte sia in quelle portate avanti anche quando i risultati non arrivavano. A noi tocca oggi il compito di portare avanti le idee della Fondazione, che rappresenta una delle più belle creature venute alla luce in questo Paese negli ultimi quindici anni. La rivista ha anche questo compito: ecco perché rappresenta uno dei beni più preziosi della nostra attività».
Fabio Di Todaro