Da Pittarosso oltre 779mila euro a sostegno di Pink is Good

Quest'anno dodicimila persone hanno partecipato alla quarta edizione della PittaRosso Pink Parade. Quanto raccolto verrà investito in ricerca scientifica contro i tumori femminili. Un risultato al di là delle più rosee aspettative

Questa mattina a Palazzo Marino si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di chiusura della quarta edizione della PittaRosso Pink Parade, durante la quale è stato consegnato a Fondazione Umberto Veronesi il ricavato dell’intera operazione a sostegno del progetto Pink is Good, per la ricerca scientifica contro il tumore al seno. Erano presenti Anna Scavuzzo, Vicesindaco e Assessore all’Educazione e Istruzione del Comune di Milano, Roberta Guaineri, Assessore al Turismo, Sport e Qualità della vita del Comune di Milano, Monica Ramaioli, Direttore Generale della Fondazione Umberto Veronesi, Andrea Cipolloni, Amministratore Delegato PittaRosso e Cristina De Pin, madrina della PittaRosso Pink Parade.


Quest’anno a Milano, domenica 22 ottobre, sono state 12 mila le persone, donne, uomini e bambini che hanno partecipato alla quarta edizione della PittaRosso Pink Parade attraversando il Parco Sempione come un allegro fiume rosa in nome di un nobile impegno. Sia nella corsa cronometrata da 10 chilometri, sia nella camminata di 5 km, hanno portato la loro energia positiva e il loro sostegno concreto all’iniziativa.

L’edizione 2017 della PittaRosso Pink Parade ha prodotto risultati eccellenti, al di là delle più rosee previsioni e ha chiuso simbolicamente il mese di ottobre, mese che in tutto il mondo è dedicato alla lotta al tumore al seno. Grazie alla manifestazione sono stati raccolti 779.195,88 euro a sostegno del progetto Pink is Good, per la ricerca scientifica contro i tumori femminili.



In particolare quest’anno i fondi raccolti permetteranno di finanziare un progetto multicentrico pluriennale che mira a ridurre ulteriormente la mortalità da tumore al seno, migliorando l’integrazione tra le tecniche diagnostiche oggi disponibili per favorirne un uso personalizzato, e valutando le correlazioni tra stili di vita e insorgenza di malattia su un ampio numero di donne, per comprendere in maniera ancora più energica come contribuire a prevenire questo tipo di tumore.

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