Al via, per il sesto anno, il reclutamento tra le donne che hanno combattuto un tumore femminile. Obiettivo: dimostrare che dopo la malattia si può tornare a vivere più forti di prima, anche grazie alla corsa
Nel mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, riparte il reclutamento delle «Pink Ambassador»: ex pazienti oncologiche (colpite da tumori al seno, all'utero e all'ovaio) che hanno terminato (necessariamente) le cure almeno da sei mesi e che si candidano a condividere la propria esperienza a sostegno della ricerca scientifica e della prevenzione.
Dopo l'ultima edizione, che ha visto la partecipazione di 60 donne tra Milano, Roma, Torino e Verona, per il 2019 il progetto punta a raggiungere anche altre città italiane. Il reclutamento delle runner è già attivo (clicca qui) e lo sarà fino al 12 novembre. Oltre a confermare la propria presenza nelle quattro città sopra citate, la Fondazione si riserva di creare nuovi città nei capoluoghi da cui giungerà il maggior numero di candidature.
Anche per questa edizione, le nuove «Pink Ambassador» selezionate sosterranno un allenamento gratuito di sei mesi, coordinato e gestito dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera (Fidal) nell’ambito del progetto Runcard, per prepararsi a correre una mezza maratona internazionale nella primavera del 2019. Obiettivo: dimostrare che dopo la malattia si può tornare a vivere più forti di prima, anche grazie alla corsa. E che il contributo di chi ha già incontrato il cancro, può essere utile nella prevenzione e nella diagnosi precoce dei più diffusi tumori femminili.
Nel 2013 Fondazione Umberto Veronesi ha istituito il progetto Pink is Good, con lo scopo di finanziare medici e ricercatori che hanno deciso di dedicare la propria vita allo studio e alla cura del tumore al seno, utero e ovaio. Pink is Good, inoltre, si occupa di diffondere l’importanza della prevenzione come arma salva-vita, grazie ad attività di comunicazione e incontri gratuiti per le donne.
