L'importanza della ricerca: una giornata in memoria di Umberto Veronesi

Alla Scala di Milano celebriamo insieme la ricerca. La giornata, istituita da Regione Lombardia, culmina con il premio "Lombardia è Ricerca" assegnato al professor Alberto Mantovani

L'8 novembre 2016 veniva a mancare il professor Umberto Veronesi. Una data che è diventata il simbolo della ricerca. Ogni 8 novembre, infatti, si celebra la Giornata della Ricerca, evento in memoria del professore istituito da Regione Lombardia nell’anniversario della sua scomparsa. Un'occasione per celebrare il ruolo primario di scienza e ricerca per il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini. Giunta quest'anno alla settima edizione, il momento clou della giornata che si svolge alla Scala di Milano è l’assegnazione del Premio Internazionale “Lombardia è Ricerca” sulle Scienze della Vita.

 

A vincerlo quest'anno è stato Alberto Mantovani, professore emerito di Humanitas University e docente alla Queen Mary University of London, precursore e protagonista dell'affermazione del collegamento tra infiammazione, cellule del sistema immunitario e cancro. A decretare il vincitore del premio è stata una giuria composta da 15 top scientists con il più alto H-index nelle aree di ricerca attinenti al tema del premio. «Il paradigma dominante nello studio della tumorigenesi – si legge nella motivazione ufficiale del Premio 2024 – era, ed è restato a lungo, quello genetico. Di conseguenza, il riconoscimento della componente ecologica del cancro e del ruolo del microambiente tumorale è stato scarso per molto tempo. Ciò che era necessario era uno sforzo determinato per radicare l’idea in solide basi biologiche e molecolari. Mantovani è stato un pioniere in quest’impresa».

Le ricerche di Mantovani hanno avuto un forte impatto nello sviluppo delle nuove terapie che oggi stanno consentendo di curare sempre più tumori. A questo link potete trovare un approfondimento realizzato dai giornalisti del Magazine di Fondazione Veronesi in cui viene raccontato nel dettaglio il legame tra infiammazione e cancro.

 

La cerimonia odierna si è aperta con una suggestiva performance di danza interpretata da Eleonora Abbagnato e Julian MacKay, seguita da un'esibizione al pianoforte di Filippo Gorini.

Successivamente, sul prestigioso palco della Scala, sono intervenuti Attilio Fontana (Presidente Regione Lombardia), Anna Maria Bernini (Ministro dell'Università e della Ricerca), il nostro presidente Paolo Veronesi, Alessandro Fermi (Assessore Università, Ricerca e Innovazione Regione Lombardia), Telmo Pievani (Filosofo della scienza ed evoluzionista), Luciano Fontana (Direttore del Corriere della Sera) e il professor Alberto Mantovani.

«In questa giornata -spiega Paolo Veronesi- non ricordiamo solo mio papà Umberto, ma riflettiamo soprattutto sulla potenza delle idee. Dovremmo ricordare a noi stessi e a tutti coloro che ci guardano come, anche nei momenti più difficili, la scienza sia in grado di trasformare le crisi in opportunità, le idee e le intuizioni in realtà. Grazie alla ricerca è oggi possibile guarire sempre più persone. Dopo una diagnosi di tumore - che non è più una condanna, ma una sfida da affrontare -  avere una ripartenza è possibile, magari vivendo ancora più intensamente rispetto a quanto si viveva prima della malattia».

Nel corso della mattinata, il vincitore del Premio Internazionale “Lombardia è Ricerca”, Alberto Mantovani, ha dialogato con Massimo Sideri, editorialista del Corriere della Sera. «Credo che chi si occupa di medicina debba costruire ponti. Ponti tra i paesi più ricchi e più poveri, e fra discipline umanistiche e scienza. Oggi, qui alla Scala, siamo in un certo senso un ponte vivente tra arte e scienza». Riguardo al premio vinto, Mantovani commenta così l'importanza del lavoro di squadra fatto di tante persone, alle volte invisibili, che aiutano queste importanti scoperte. «Io sono qui, ma nel mio cuore ci sono moltissime persone. Penso a coloro che sono stati maestri nella mia vita scientifica, italiani e stranieri. Penso ai giovani che lavorano con me, e anche a tecnici e infermieri che sono fondamentali, ma troppo spesso non ricevono il riconoscimento che meritano». Durante l'intervento il professore Mantovani ha voluto condividere una preoccupazione per le generazioni future.«Nel nostro paese ci sono troppi bambini in sovrappeso e che non fanno attività fisica, ed è nostro dovere fare qualcosa». Un corretto stile di vita è fondamentale per ridurre la formazione di un ambiente microinfiammatorio che aumenta il rischio tumorale e cardiovascolare. «Ai ragazzi, infatti, ricordo sempre di non fumare, consumare 5 porzioni di frutta e verdura ogni giorno, praticare esercizio fisico e tenere sotto controllo il peso corporeo».

Attilio Fontana, Presidente Regione Lombardia, ha sottolineato la forza del professor Alberto Mantovani, «uno scienziato che ha dedicato la sua vita alla ricerca, ottenendo grandi risultati. Esempio di collaborazione tra pubblico e privato, nonostante sia andato all'estero, è ritornato in Italia, in Lombardia. Questa giornata, infatti, è anche l'occasione per ricordare l'importanza di adoperarsi sempre di più perché i nostri ragazzi, i nostri cervelli, il nostro patrimonio culturale non si disperdano nel mondo, ma rimangano, o quantomeno ritornino, in Italia. Per fare ciò dobbiamo darci una mano, tutti insieme, per rendere più attrattivo il comparto della ricerca, anche dal punto di vista economico, soprattuto migliorando la qualità dei nostri centri». «Grazie a giornate come questa - conclude Fontana - possiamo toccare con mano la certezza che il futuro sarà sempre migliore del presente».

La giornata odierna è stata anche l'occasione per premiare i vincitori del Premio “Lombardia è ricerca” riservato agli studenti dell’anno scolastico 2023/2024. I primi classificati hanno presentato un robot utile per la gestione dei disturbi intestinali, i secondi un progetto per migliorare l'efficienza dei pannelli fotovoltaici e i terzi uno "zaino" speciale per monitorare la qualità dell'aria.

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