Italiani preoccupati per il futuro ma più solidali di prima

Cresce la propensione a donare e la conoscenza delle modalità per farlo. I dati presentati in occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale

Gli italiani vivono con preoccupazione e con un certo pessimismo l’incertezza per il futuro, sono più attenti ai valori semplici della vita, ma la propensione a donare per una causa solidale non ne esce fiaccata, anzi risulta in crescita rispetto agli anni precedenti. È un ritratto in chiaro-scuro quello che emerge dalla dall’Indagine sugli Orientamenti degli Italiani verso le Donazioni e il Testamento Solidale promossa dal Comitato Testamento Solidale (di cui fa parte anche Fondazione Umberto Veronesi insieme ad altre 24 organizzazioni non profit) e condotta da Walden Lab tra l’ultima settimana di giugno e la prima settimana di luglio 2022, su un campione di statisticamente rappresentativo di un migliaio di italiani fra i 25 e i 75 anni.

LA RICERCA

L’indagine, hanno spiegato gli autori, ha mostrato una caduta verticale dell’ottimismo sulle sorti dell’Italia: il 45% degli italiani si aspetta peggioramenti nei prossimi 10 anni, solo il 25% si aspetta miglioramenti. Guardando al privato, le preoccupazioni più ricorrenti sono le malattie (64%), il decadimento fisico (47%), le difficoltà economiche (45%), la solitudine (34%). Sollevando lo sguardo al futuro della collettività, la paura più diffusa è legata alla crisi climatica (53%) seguita da guerre (44%), crescita della povertà (40%) e pandemie (37%). Retrocedono nelle ultime posizioni temi fino a pochi anni fa molto più sentiti come l’aumento dei flussi migratori (15%) e il terrorismo (10%). E i desideri per il futuro? Sul piano personale più di 6 italiani su 10 aspirano ad una vita tranquilla e in qualche modo più autentica; su quello collettivo ad una crescita del senso civico, del rispetto per la natura e dell’equità sociale.

LA PROPENSIONE A DONARE

La domanda-chiave al cuore dell’indagine era in quale misura questo clima influisce sulla propensione a donare. I dati sono incoraggianti: nel 2022 dichiara di aver fatto almeno una donazione il 38% degli italiani, ben 10 punti in più rispetto a ciascuno dei 2 anni precedenti e l’importo della donazione media balza a 118 euro, contro i 90 del 2021 e i 77 del 2020. In generale il 71% degli italiani ha donato almeno una volta nella vita. Tra le cause sostenute negli ultimi 12 mesi, salgono ricerca medico-scientifica (45% vs 37% nel 2021) ed emergenze umanitarie (28% vs 15% del 2021). Tra i criteri di scelta dell’organizzazione sostenuta, cresce in modo significativo il tema della fiducia: il 61% dichiara di avere donato a un’organizzazione di cui si fida (era il 44% nel 2021).

IL LASCITO SOLIDALE

Quasi 8 italiani su 10, tra gli over 50, sanno oggi cosa sia un lascito solidale (79%): un dato in netta crescita rispetto al 73% del 2021 e al 72% del 2020. Segno che le campagne di informazione e di sensibilizzazione incidono sulla consapevolezza di tante persone, mentre tabù e disinformazione perdono terreno: nel 2022 sale al 26% la percentuale di quanti lo hanno fatto o sono propensi a farlo, ben 4 punti in più rispetto al 2021 (22%) e 6 punti rispetto al 2020 (20%).

LE MOTIVAZIONI

Perché si decide per un lascito solidale? Le risposte più significative arrivano proprio da chi questa scelta l’ha compiuta. “Ho deciso dopo aver perso mio fratello, al quale ero molto legata, a causa di un tumore. Posso dire di aver conosciuto da vicino la malattia e tutta la sua sofferenza, ma anche la competenza dei medici e le potenzialità della ricerca. Così, insieme a mio marito e ai miei figli, ho quindi deciso di esprimere le mie volontà in un testamento, prevedendo la donazione di una parte dei miei beni a Fondazione Umberto Veronesi: l’ho fatto perché credo nella ricerca medico-scientifica e sono convinta che solo attraverso lo studio costante di questa complessa patologia si potranno trovare nuove cure e alleviare la sofferenza di tanti malati e delle loro famiglie”.

MENO COMPLICATO DEL PREVISTO

E ancora: “Nel 2011 sono rimasta vedova e non avendo avuto figli ho cominciato a riflettere su cosa sarebbe successo ai miei beni in seguito alla mia scomparsa. Mi sono documentata e ho scoperto che fare un lascito solidale non era complicato come pensavo: con l’aiuto di un notaio ho redatto un testamento e ho scelto di lasciare la mia casa, realizzata grazie ai sacrifici di una vita, a Fondazione Umberto Veronesi, un’organizzazione di cui condivido i valori e di cui mi fido. Mi rende felice pensare che il mio gesto contribuirà a realizzare un futuro di salute e speranza per le generazioni che verranno”.

L’Indagine sugli Orientamenti degli Italiani verso le Donazioni e il Testamento Solidale è stata presentata in occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale, il 13 settembre.

INFORMAZIONI UTILI

Per sapere di più sul testamento solidale e scoprire le modalità per esprimere le proprie volontà: https://lasciti.fondazioneveronesi.it/

Contatti: Ferdinando Ricci - Responsabile Lasciti della Fondazione Umberto Veronesi - 346 0679025

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