Il torneo di rugby “al tocco” sostiene la ricerca scientifica per la seconda volta

Torna a Genova un torneo di rugby all’insegna della solidarietà, per sostenere la ricerca sul tumore del pancreas e ricordare Massimo

Per il secondo anno consecutivo si è svolto allo stadio Carlini di Genova il torneo di  rugby “al tocco”, ovvero senza placcaggi, e per questo ancora più inclusivo, in memoria di Massimo Cirilli, scomparso il 13 agosto di due anni fa, per un tumore del pancreas.

Il torneo, che si è tenuto sabato 29 giugno 2024, è stato molto più di una semplice competizione di rugby, dove si sono sfidate dieci squadre. Per coinvolgere il maggior numero possibile di persone, infatti, anche quest’anno non sono mancati cibo e bevande, con l’aggiunta di un carretto dei gelati, un torneo di beach volley con sedici squadre e la lotteria. Il ricavato, che ammonta a 4.500 euro, sarà devoluto a Fondazione Veronesi per sostenere la ricerca sul tumore del pancreas.

A organizzare questa giornata, che ha richiamato allo stadio circa cinquecento persone, è stato ancora una volta Matteo Cirilli, il figlio di Massimo, che dal padre ha ereditato la passione per il rugby. Per Matteo e la sua famiglia, composta da mamma Titti e dal fratello Federico, è fondamentale sostenere la ricerca, in particolare modo quella di Fondazione Veronesi.

«Anche quest’anno non ho avuto dubbi: ho deciso nuovamente di donare il ricavato dell’iniziativa in ricordo di mio padre a Fondazione Veronesi, memore di quanto lui si fidasse di questa organizzazione. Durante la malattia, infatti, si è affidato alla lettura di numerosi contenuti sul tumore del pancreas, presenti sul sito della Fondazione, per cercare chiarimenti e speranza. Inoltre, posso confermare l’umanità delle persone che vi lavorano, che mi hanno sostenuto al massimo perché questa iniziativa andasse per il meglio. È stato un bel lavoro di squadra con un unico fine: raccogliere quanti più fondi possibili per sostenere la ricerca. Anche numerose realtà genovesi ci hanno aiutato moltissimo donando numerosi premi per la lotteria. Desidero ringraziare di cuore tutti i partecipanti, in particolare Tommy Castello, Giacomo Bertirotti, i cavalieri di San Giorgio, il CUS Genova e tutti i miei amici, che mi hanno aiutato affinché fosse una giornata memorabile».

«Organizzare un evento simile in memoria di un genitore che non c’è più – prosegue Matteo – non è semplice. Mio padre è mancato ormai due anni fa, ma il dolore non si attenua per cui, tra molte tristezze e difficoltà, sono stato più volte tentato di desistere. Grazie al sostegno di Fondazione Veronesi e al pensiero di mio padre, però, sono andato avanti, e ora non potrei essere più felice di contribuire ad aiutare chi una speranza di guarigione, per sé o per un proprio caro, ancora ce l’ha».

«Questo evento ha permesso di ricordare non solo mio padre, ma anche altre persone vicine al mondo del rugby recentemente scomparse. La cosa più bella è stato poterlo fare a modo nostro: divertendoci e sostenendoci a vicenda, secondo lo spirito di amicizia e solidarietà tipico di questo sport. Il rugby, infatti, ci insegna ad andare avanti, tutti insieme, senza che il dolore per una perdita, seppur sempre presente, impedisca di continuare a godere della bellezza della vita insieme alle persone a cui vuoi bene, e che ti fanno stare bene».

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