Confermata la valenza e l'efficacia dello screening mammografico. Prevenzione e qualità delle cure le due priorità dello Stato
Di seguito la lettera inviata dal ministero della Salute Beatrice Lorenzin alla Fondazione Veronesi:
Carissimo Umberto,
desidero innanzitutto ringraiare per il cortese invito a partecipare alla conferenza stampa "Pink is Good". Avrei sinceramente desiderato intervenire per portare il mio personale saluto a tutti i presenti e per esprimere il mio apprezzamento per questa importante iniziativa e per il costante impegno che organizzatori e partecipanti ogni giorno mettono a disposizione della nostra sanità grazie al quale è possibile migliorare la qualità e l'efficacia degli interventi di prevenzione, diagnosi e cura delle patologie che colpiscono la mammella, prima fra tutte il tumore.
Il cancro della mammella, come ben sapete, è il primo tumore per frequenza nella donna, rappresentando il 29% di tutte le nuove diagnosi tumorali: in particolare, il tumore al seno costituisce la patologia oncologica più frequentemente diagnosticata tra le donne sia nella fascia d'età 0-49 anni (41%) sia nella classe d'età 50-69 anni (35%) sia in quella più anziana (21%).
Oltre a essere il primo tumore per frequenza, inoltre, il cancro della mammella è anche la principale causa di mortalità oncologica nella donna, anche se, grazie a diagnosi sempre più precoci e terapie sempre più efficaci, la sopravvivenza è in netto aumento. Oggi credo che si possa serenamente direche il concetto di "cancro" al seno come "male incurabile" appartenga al passato. Andiamo sempre più verso una dimensione della cronicità e sempre più frequentemente si può parlare di guarigione. Ciò nonostante, il tumore al seno rappresenta ancora oggi un problema di grande rilevanza, tanto che in Italia la lotta a questa patologia è considerata tra le priorità della sanità pubblica.
Questa attenzione è innanzitutto riscontrabile nella pianificazione nazionale (Piano Nazionale della Prevenzione, Piano Oncologico Nazionale), ma è anche evidente nella lunga storia di successi scientifici e sanitari che hanno permesso negli ultimi decenni di ridurre sempre più il tasso di mortalità per questo tumore. Tali successi hanno posto il nostro Paese in posizione di assoluta preminenza nel panorama internazionale.
Per questa ragione dobbiamo continuare a lottare, potenziando i nostri sforzi e con essi la capacità di coordinare e sostenere l'attività di prevenzione, di ricerca e di assistenza. Occorre fornire alle donne una risposta ai diversi bisogni assistenziali: dallo screening, l'accertamento diagnostico, la diagnosi fino all'intervento terapeutico riabilitativo.
Mi preme sottolineare, al riguardo, che il nostro Servizio Sanitario Nazionale è impegnato principalmente in due ambiti di azione: prevenzione e qualità delle cure.
È indubbio che ci sia ampio consenso in sede scientifica e istituzionale nel ritenere che sane abitudini alimentari e corretti stili di vita siano un efficace strumento di prevenzione oncologica. Ma noi abbiamo un alleato ancora più potente: lo screening mammografico.
La situazione dello screening è andata rapidamente migliorando nel nostro Paese. Tuttavia il nostro obiettivo deve essere quello di raggiungere la copertura totale, affinché tutte le donne italiane possano godere della stessa opportunità di vivere più a lungo e in salute.
Inoltre abbiamo un altro importante obiettivo: la presa in carico globale delle pazienti. La capacità di seguire l'intero percorso oncologico deve rappresentare un valore aggiunto, una risposta completa alla malattia, coincidente con un'idea di cura "pazientecentrica", che considera cioè la malata nella sua totalità, con tutte le sue implicazioni psicologiche e relazionali.
Nella piena certezza che, anche grazie a iniziative come quella di oggi, il raggiungimento dei nostri obiettivi diverrà più vicino, auguro a tutti buon lavoro!
Beatrice Lorenzin