Fondazione Veronesi intervista Mario Romano, CEO di Sella SGR, per approfondire le connessioni tra Finanza e Ricerca Scientifica

Il legame tra Finanza e Ricerca Scientifica

Finanza e Ricerca Scientifica, due mondi che possono sembrare molto lontani: quali sono i fattori che li accomunano?

È indubbio che in seguito agli avvenimenti degli ultimi anni, la pandemia in primis, ma anche le più recenti guerre in Medioriente e Russia-Ucraina, temi come salute e benessere del singolo e della collettività siano diventati prioritari, definendo nuovi stili di vita. Anche dal punto di vista degli investimenti, dal 2020, la percezione dei risparmiatori verso la finanza è cambiata in modo significativo, accelerando la consapevolezza dell'importanza di investimenti responsabili e mettendo in evidenza il legame tra benessere sociale e resilienza economica. Secondo recenti indagini, infatti, sempre più risparmiatori considerano i fattori ambientali e sociali come criteri fondamentali per le proprie scelte di investimento, percependo la sostenibilità in senso lato non solo come un imperativo etico, ma anche come una leva di valore a lungo termine. È in questo contesto che quattro anni fa abbiamo lanciato il fondo di investimento iCARE, nato proprio con l'obiettivo di coniugare finanza e ricerca scientifica, promuovendo la salute in tutti gli aspetti, dalla prevenzione alla cura, fino ai corretti stili di vita. 

iCare è stato un progetto pionieristico nel combinare appunto sostenibilità, rendimento finanziario e supporto alla ricerca scientifica. Come avviene concretamente il sostegno alla ricerca?

iCARE è un fondo di fondi tematico, cioè i gestori di Sella SGR effettuano una selezione di investimenti focalizzati sui titoli di società che promuovono l’innovazione per la Cura, l’Ambiente, la Ricerca e l’Etica, da cui l’acronimo che dà nome al Fondo. Nello specifico, il Fondo prevede la devoluzione di un contributo annuo pari allo 0,20% del valore complessivo netto del patrimonio alla Fondazione Umberto Veronesi. Dal 2020 ad oggi abbiamo destinato oltre 1 milione di euro a 7 progetti, con particolare attenzione verso quelli pluriennali. Dal 2023 per esempio, iCARE finanzia la piattaforma PALM Research Project®, una rete nazionale di istituti specializzati in oncoematologia pediatrica, coordinata dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e sostenuta da Fondazione Umberto Veronesi che si concentra sulla leucemia mieloide acuta nei bambini. Da quest’anno, inoltre, abbiamo avviato il sostegno ad una innovativa piattaforma di ricerca e cura dedicata al tumore al polmone, che anche tramite tecnologie di intelligenza artificiale, ha l’obiettivo di migliorare prevenzione e terapie.

Secondo lei, cosa attrae maggiormente i risparmiatori verso strumenti di investimento come iCare? La promessa di migliorare la qualità della vita delle persone o la prospettiva di un rendimento economico?

iCare è pensato per i risparmiatori che da un lato cercano una rivalutazione del capitale nel lungo periodo, investendo nel mercato azionario, e al contempo sono orientati verso investimenti che possano anche avere un impatto positivo sulla qualità della vita. Il Fondo risponde a questa duplice esigenza, offrendo agli investitori la possibilità di coniugare il rendimento finanziario con investimenti legati alla salute, alla ricerca scientifica e all'innovazione tecnologica. Il nostro team di gestori si impegna a selezionare le migliori strategie internazionali per garantire coerenza con le finalità del fondo e di Fondazione Veronesi. 

Guardando al futuro, quali sono i piani di Sella SGR nei confronti della Fondazione attraverso iCare?

Per i prossimi anni, la nostra intenzione è proseguire la strada a fianco di Fondazione Umberto Veronesi sostenendo progetti a carattere pluriennale. La ricerca scientifica rappresenta un pilastro fondamentale del progresso della società, e il suo sviluppo richiede il sostegno congiunto di realtà pubbliche e private. In quest'ottica, il nostro obiettivo è garantire la continuità e stabilità dei contributi, creando le condizioni necessarie affinchè i ricercatori possano affrontare con successo le sfide a lungo termine che la scienza moderna pone. 

 

 

 

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