Dal lutto più grande una storia di impegno e di speranza per il futuro. L'associazione "Il dono di Rossana"
Dall'esperienza del dolore più profondo può sorgere la speranza e dalla disperazione può rafforzarsi la capacità di essere d'aiuto agli altri. Sono percorsi difficili e coraggiosi, come quello di Maria Teresa Innocente e Mario Milazzo, genitori di Rossana, scomparsa a 26 anni per un tumore cerebrale. Dal suo ricordo, un “dono” in suo nome: un’associazione per sostenere la ricerca scientifica.
Una storia di impegno e di fiducia
Dal 2019 l’associazione Il dono di Rossana ha consolidato un rapporto di collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi, per sostenere ricercatrici e ricercatori vincitori del bando Fondazione Veronesi e impegnati a studiare i tumori cerebrali. In questi anni, dunque, il dono speciale di Rossana ha permesso il lavoro di Eleonora Vannini su nuovi approcci terapeutici per il glioblastoma, di Francesco Antonica sui tumori cerebrali infantili, di Oriana Romano sulle cellule staminali dei tumori cerebrali, di Brunella Costanza sulla resistenza ai farmaci del glioblastoma multiforme e di Filippo Torrisi, su strategie innovative di cura. Nel 2023 e per tutto il 2024 l’associazione sostiene Alessia D’Aloia, al lavoro sui meccanismi con cui i tumori cerebrali sviluppano recidive.
Ricordare Rossana con l’amore per la scienza
L’associazione porta avanti iniziative di raccolta fondi e di sensibilizzazione verso la scienza, coniugando solidarietà e un grande amore per la cultura, con concerti e presentazioni di libri (l’ultimo è L’alba che ci aspetta, di M. T. Innocente, Youcanprint, 2023) in varie località del Friuli Venezia Giulia e del Veneto. E poi le scuole: “Proponiamo ai ragazzi un premio in ricordo di Rossana – spiega Maria Teresa Innocente - con un’attenzione particolare alle discipline Stem e al coinvolgimento delle bambine, perché ancora oggi ci sono disparità di accesso e le ragazze devono imparare a sognare alla grande, come noi abbiamo insegnato a Rossana”.
La qualità della ricerca
“Abbiamo appena rinnovato l’accordo con Fondazione Veronesi – prosegue Maria Teresa Innocente - e siamo molto soddisfatti: Alessia D’Aloia ha di recente pubblicato un lavoro importante su Cell Death Discovery, una rivista del gruppo Nature. Anche questo è un indicatore della qualità dei ricercatori selezionati dai bandi di Fondazione Veronesi. Mai come ora è fondamentale la credibilità degli enti del terzo settore, a cui tante persone affidano le loro donazioni”.
Il futuro della ricerca scientifica
Impossibile non interrogarsi sulla situazione della ricerca in Italia: “Abbiamo giovani ricercatori di livello eccellente ma con prospettive di lavoro inadeguate, abbiamo tante persone sensibili al tema, ma mancano investimenti e un disegno politico adeguato”. E il futuro? “La nostra ispirazione è Rossana, la sua fiducia e la sua voglia di aiutare gli altri. Tante persone, anche giovani e bambini, sono colpite da un tumore al cervello. Sappiamo che la scienza ha tempi lunghi ma coltiviamo la speranza di vedere arrivare una terapia efficace”.