Prosegue la collaborazione tra la fondazione e l'azienda umbra. Due realtà con in comune la stessa visione del futuro
Possono le componenti dell’olio extravergine rallentare il naturale declino cognitivo? E’ partendo da questa domanda che è nata la collaborazione tra Fondazione Umberto Veronesi e Monini, azienda leader nel mercato dell’extravergine. Un legame che ha posto il primo suo tassello nei mesi scorsi attraverso il finanziamento completo del progetto di ricerca annuale di Giorgio D’Andrea, ricercatore dell’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Roma. Grazie al contributo di Monini il ricercatore è al lavoro per cercare di comprendere il ruolo protettivo dell’idrossitirosolo, un fenolo contenuto nell’olio extravergine di oliva.
La scelta di un partner come Fondazione Veronesi
Una scelta, quella di Monini verso Fondazione Veronesi, che rientra in un preciso percorso iniziato dall’azienda umbra in ottica di sostenibilità. “Il finanziamento della ricerca scientifica -spiega Maria Flora Monini, terza generazione alla guida dell’azienda insieme al fratello Zefferino- rientra nel disegno complessivo del piano di sostenibilità dell’azienda “A Hand for the Future”, un piano decennale, lanciato lo scorso anno in occasione del Centenario e con una visione al 2030. Con il piano di sostenibilità, Monini si assume un impegno formale a costruire un futuro più equo per le nuove generazioni”. Che aggiunge: “Non possiamo più limitarci a produrre, dobbiamo allargare lo sguardo e l’impegno verso l’ambiente e la società in cui operiamo, e la ricerca scientifica rappresenta uno dei tasselli più importanti per costruire un futuro realmente sostenibile. Il piano “A Hand for the Future” è il risultato di un’operazione di messa a sistema e integrazione di 25 progetti, che partono dalla “terra” e dalla produzione e arrivano alla cultura ed educazione alimentare, passando per la qualità dell’olio e l’innovazione”.
La ricerca applicata alla produzione
Un modo di operare, quello di Monini, che nasce dall’amore e la passione per l’olio extravergine di oliva, offrendo un prodotto di qualità superiore e dal gusto inconfondibile uguale nel tempo, convinti che le cose buone siano le uniche che si distinguono e rimangono. Ma per farlo la ricerca è il punto cardine: “L’innovazione scientifica e tecnologica, in tutte le fasi della produzione, dal campo alla frangitura e all’imbottigliamento sono essenziali per continuare a migliorarci e a migliorare i nostri oli, ma con due piedi ben piantati nella tradizione di un prodotto che caratterizza la cultura alimentare italiana da secoli. Mio fratello Zefferino, ancora oggi, insieme ai suoi collaboratori, assaggiano e selezionano tutti gli oli che entrando e ed escono dalla nostra Azienda per mantenere la promessa di un sapore buono, fresco e inconfondibile” spiega Maria Flora Monini.
Gli obbiettivi di ricerca a lungo termine
Per quel che riguarda nello specifico il sostegno alla ricerca scientifica, l’obiettivo di Monini a dieci anni è quello di diventare l'azienda di riferimento nel settore per il supporto alla ricerca scientifica in campo nutraceutico. “In particolare -aggiunge la Monini- vogliamo favorire il consumo di olio EVO, soprattutto quello di alta qualità, attraverso la divulgazione scientifica e l'educazione alimentare sulle proprietà salutistiche e nutraceutiche dell’olio EVO, enfatizzando il ruolo centrale di questo prodotto nella dieta alimentare; favorire l'educazione alimentare e stimolare stili di vita sani, anche sulle nuove generazioni in maniera più estensiva e allargata; contribuire, attraverso una migliore dieta e scelta degli alimenti, alla riduzione delle patologie legate alla cattiva alimentazione (obesità, obesità infantile, malattie cardiovascolari): un cambio culturale per una popolazione più sana e consapevole”.
L’innovazione che porta qualità
Ma la sola ricerca non basta. L’altro concetto caro a Monini è l’innovazione. L’azienda negli anni si è dotata di un laboratorio interno di analisi che permette di analizzare tutti gli oli che vengono selezionati ed acquistati. “Il nostro laboratorio è all’avanguardia -spiega Maria Flora Monini-. Ci operano 5 persone e processa oltre 15.000 analisi in un anno, misurando quasi 170 mila parametri. Il connubio fra tradizione e innovazione permette ai nostri oli di ottenere premi e riconoscimenti nei principali concorsi internazionali. Quest’anno per esempio, i nostri prodotti della Selezione Italiana (GranFruttato e Bios) e i prodotti della linea Monocultivar (Frantoio, Coratina e Nocellara) hanno ricevuto numerosi riconoscimenti classificandosi fra i migliori oli al mondo. Oli le cui proprietà nutrizionali e la capacità di rallentare il declino cognitivo saranno valutate grazie alla ricerca portata avanti con Fondazione Veronesi.
L’imperativo della sostenibilità
Ma c’è di più perché l’impegno nella ricerca per l’azienda non si esaurisce alla ricerca della qualità. Un altro punto cardine è quello della sostenibilità: “Non è più pensabile di continuare a produrre e consumare in modo poco responsabile, soprattutto per quel che riguarda l’impatto sul Pianeta e le risorse naturali. Tutti gli attori coinvolti, incluse aziende e consumatori, dovranno cambiare il proprio business model e le proprie abitudini di consumo. Ognuno deve dare il proprio contributo per un futuro complessivamente più sostenibile. Non si può più pensare di sottrarre risorse senza compensarle in qualche modo. Proprio da qui nasce il nostro Piano di Sostenibilità “A Hand for the Future”” conclude Maria Flora Monini.