L’iniziativa punta a dimostrare che dopo la malattia si può tornare a vivere più forti di prima, anche grazie alla corsa
Si può correre per dimostrare, a se stessi e al mondo, che il tumore è “acqua passata”. Che si è tornati alla vita di prima, magari apprezzandola di più. Che si può recuperare completamente la propria forma fisica e persino migliorarla. Ma si può correre anche per trasmettere un messaggio di vitale importanza ai sani e ai “compagni di sventura” nella malattia: com'è stato scientificamente provato da numerosi studi, condotti su centinaia di migliaia di persone, l’attività fisica è un’arma potentissima che contribuisce a prevenire e curare il cancro e altre quaranta malattie fra le più diffuse al mondo. E riduce il rischio di ricadute in chi già è stato curato per un tumore.
Per tutti questi motivi la Fondazione Umberto Veronesi recluta venti donne operate di tumore al seno - che abbiano concluso le terapie entro settembre 2014 - da allenare in vista di una prestigiosa gara autunnale. A partire da inizio giugno le runners saranno seguite da un coach professionista per sei mesi di allenamento con cadenza settimanale a Milano. Tra le atlete che si prepareranno, ne verranno individuate dieci che parteciperanno a un’importante competizione internazionale. La partecipazione è gratuita e i costi dell’intera iniziativa saranno sostenuti dagli organizzatori.
Per poter inviare la propria la propria candidatura basta andare sul sito internet Pink is Good e compilare l’apposito format nell’area reclutamento anno 2015. Verranno considerate le candidature che arriveranno entro e non oltre venerdì 17 aprile.